venerdì 5 agosto 2022

Dal free cooling al free warming

Dopo nemmeno più ricordo quanti anni, ma tanti, riecco l’occasione per uscire di nuovo con Paolo e con la sua impegnantissima, per le strade che di solito frequento, nonnina Ducati. Tanto che a volte cerco di mettermi nei suoi panni per uscirne immediatamente!

La prima volta con Paolo fu a giugno del 2015! Sette anni fa!

Era un bel po’ che si provava a uscire insieme, ma tra lavoro, il suo, e logistica, sempre la sua, non c’è stato verso. Complice anche il torrido mese di luglio che smontava sul nascere qualsiasi velleità di motociclismo.

E così l’altro ieri l’amico Paolo ha accettato di raggiungermi qui. Siccome in questo periodo mi sono, giustamente, portato la moto a L’Aquila, per godere ogni tanto di bei giri (vedi lo scorso giugno) senza la rottura di entrare e uscire da Roma e farsi, tra andare e tornare, almeno 150 km di strade pallosissime prima di iniziare a divertirsi.

Alle 9 era puntualissimo al casello de L’Aquila Est e da lì dopo un’ottima colazione siamo partiti subito per sfruttare appieno le temperature in quota: obiettivo Campo Imperatore, fin su al piazzale dove Paolo non è mai stato.

L’aria è subito fresca e più si sale più la temperatura scende, fino ai 22 gradi di quota 2100 e ogni volta che si annuvolava l’abbigliamento estivo mostrava i suoi limiti. Certo che per essere venerdì, anche se in periodo estivo, ce n’era di traffico e, un paio di km prima del piazzale la sorpresa: una non ben identificata associazione turistica del Gran Sasso di Assergi ha preteso 3  € a moto per arrivare su e parcheggiare. Dice che è 5 anni che è così e sinceramente non ricordo di aver mai pagato nulla in agosto ma probabilmente l’ultima volta fu prima di 5 anni. Comunque ne è valsa la pena, soprattutto per Paolo che non sapeva nemmeno cosa fosse quella cima immensa che ci guardava da nord! (il Corno Grande ovviamente). Siamo stati lì più di mezzora a godere il fresco, il paesaggio e chiacchiere in libertà.

Da lì rapida discesa e via sull’altopiano che è sempre uno spettacolo incantevole. Della serie ammazza quanta gente al bivio dove ci sono Mucciante e l’altro arrosticinaro ci saranno state centinaia di macchine e altrettante moto parcheggiate, protezione civile, parcheggiatori ecc.

Superiamo il blocco e via per il valico di Capo la Serra giù a Castel del Monte e poi verso Ofena. Ofena, la chiamano il “forno d’Abruzzo”, e non a torto. Nonostante sia un po’ elevata il calore rovente sale dalla valle dell’Tirino e rende impegnativa la cosa, addirittura più caldo che a fondo valle e a Popoli sulla Tiburtina.

Pieno di benzina per Paolo, relax e via per Raiano, Gole di San Venanzio e Castelvecchio Subequo: sosta premeditata al ristorante “Gli antichi sapori”. Pranzo eccezionale, come ricordavo dalle altre volte in cui ci andai con Alberto, compresa la volta che provarono a fregarmi la marmitta Leovince del Kawasaki!

Satolli si riparte. Mando avanti Paolo su per la spettacolare Tiburtina che sale al Valico di Forca Caruso: l’avevo fatta a giugno scorso e l’asfalto è perfetto, così come il tratto precedente delle Gole di San Venanzio. Sempre pressoché deserta poi.

Giù per Pescina e via su per Celano e Ovindoli. Lasciamo il caldo del Fucino alle spalle e già verso Ovindoli l’aria è di nuovo freschissima. Sosta caffè e relax a Rocca di Mezzo e poi via per Campo Felice dalla (gelida) galleria. Scendiamo a Tornimparte e da lì Paolo se ne torna a Roma: non lo invidio, sull’autostrada torrida verso una rovente Roma.

Patendo anch’io un po’ il caldo scendo dalla statale per Tornimparte e Sassa e poi casa!