venerdì 30 ottobre 2020

Un po’ d’Abruzzo non fa mai male!

Album Fotografico


Dopo una pausa di un mese e mezzo e con il gran caldo ormai dimenticato approfittare della bella giornata era quasi un dovere. Peccato che a causa di guanti sbagliati, pile sbagliato e l’aria decisamente freschetta delle quote raggiunte o dei versanti in ombra, a parte il fondovalle della SS 261 ho sempre avuto freddino! Con l’aggiunta dei soliti problemi di spifferi del casco nonostante il mezzo passamontagna con sottogola e pettorina comprato l’anno scorso!

Però che meraviglia. Praticamente tutta la girata è stata accompagnata dai meravigliosi colori dei boschi in autunno: dal giallo degli aceri, all’arancio ed ocra dei roveri, ancora i toni dell’arancio e del rosso delle faggete, fino al bruno scuro, il viola ed il marrone alle quote più alte! Che spettacolo. Un giro nei colori d’autunno.

Inutile che segnali le bellissime SS 80 da Arischia al Valico delle Capannelle, la SS 17 bis e la SS 261.

Raggiunta L’Aquila mi concedo la salita dalla SS 80 verso il valico delle Capannelle: deserta e asciutta, le condizioni ideali per divertirsi anche se l’aria pungente non ispira velleità corsaiole. Preferisco godermi i toni nitidi nella luce del mattino.

Quasi al valico devio a destra sulla provinciale che costeggia in alto i contrafforti settentrionali del massiccio del Gran Sasso, con i prati bruniti dalla lunga siccità di quest’anno e dai primi freddi. Raggiunta la SS 17 bis si sale verso Campo Imperatore. Lo spettacolo che offre quel posto è sempre affascinante, l’aria limpida di stamattina contrasta i diversi colori delle rocce e sembra avvicinare il Corno Grande all’ampio pianoro giustamente soprannominato “piccolo Tibet” ricordando in piccolo gli immensi pascoli e gli altopiani tra la Mongolia e il Tibet.

Essendo ormai mezzogiorno mi concedo un gustoso panino da Mucciante, mi scaldo al sole come le lucertole e mi godo l’aria fresca: anche qui il regime Covid è rispettato, distanziamento, divisori sui tavoli e mascherina obbligatoria dentro il locale.

L’aria frizzante riempie i polmoni che è un piacere, dopo ore ed ore di mascherina per noi cittadini.

Dopo pranzo scendo verso Castel del Monte attraverso il Valico di Capo Serra: la strada è stata riasfaltata da poco ed è ancora più gustosa da percorrere. Ma che freddo però! Non vedo l’ora di scendere a valle.

La meta è San Demetrio nei Vestini, sulla SS 261, e lo raggiungo con un itinerario nuovo per me, una bella strada nel verde che da San Pio delle Camere raggiunge il fondovalle dell’Aterno. Quanti cantieri ancora, quanti edifici rappezzati e deserti, dopo 11 anni dal terremoto!

Sulla 261 l’aria è finalmente tiepida. Ma me la godo poco. Non appena raggiunto Molina Aterno devio per Secinaro, all’ombra del Sirente, versante umido e in ombra. Rivedrò un po’ di sole a Rocca di Mezzo, ma lì la quota lo rende comunque poco efficace.

Ormai sulla strada di ritorno, dopo un pieno di benzina a Ovindoli scendo rapidamente verso S. Jona e Magliano dei Marsi. Autostrada e a casa.