sabato 19 aprile 2008

Per la Maiella bis!

Ho studiato le mappe dall’ultima uscita fatta il mese scorso ed ho deciso di tornare sulla Maiella perché credo che meriti affrontare altre strade e soprattutto mi incuriosisce il passaggio a Passolanciano ed il versante adriatico dove mi dicono ci sono dei bei passaggi.

La giornata inizia un po’ uggiosa, con qualche goccia di pioggia fino a metà mattinata ma le previsioni danno un netto miglioramento e così sarà, con sole ed aria mite.

Con me oggi compagno di girata c’è l’ottimo Andrea e la sua Hornet che tante altre volte ha condiviso con me le emozioni dell’andare in moto. Ecco se c’è un aspetto delle solitarie che spesso faccio è proprio questo: la mancanza di qualcuno con cui condividere certi passaggi, certe emozioni che danno il percorrere le strade in motocicletta con ai lati o di fronte paesaggi montani bellissimi.

Come spesso accade l’avvicinamento alla zona di obiettivo è fatto con calma, esplorando strade a me note ma su cui porto per la sua prima volta Andrea. E così di A1 raggiungiamo Anagni da dove risaliamo verso i contrafforti meridionali che dividono il Lazio dall’Abruzzo: Fiuggi, Guarcino, Collepardo e ancora su verso l’Abbazia di Trisulti.

Da lì, dopo una breve sosta nell’abbazia silenziosa, riprendiamo per Sora passando per la provinciale ma non prima di aver fatto una deviazione per Prato di Campoli. La strada va e torna da questo posto senza altri sbocchi ma è un posto splendido, un altopiano a 1200 metri orlato a nord-est dalle cime che separano la valle di Veroli dalla Val Roveto in Abruzzo. Ci sono ancora macchie di neve ed i bucaneve hanno iniziato a spuntare lasciando le tipiche buchette prive di neve intorno al gambo. Anche se ancora non è uscito fuori il sole il posto è davvero bello e ci vengo sempre volentieri.

Da Sora la risalita sulla mitica SS 666 verso Forca d’Acero è quasi obbligata. Sarà la giornata che sembra minacciare pioggia, ma non pioverà come ha ben previsto il meteo, ma di motociclisti in giro neanche l’ombra e forse le foto scattate all’ultimo tornantone della 666 prima che si addentri nel bosco sono le uniche dove a parte le nostre non ci sono altre moto!

Appena entriamo nel bosco e soprattutto dopo il valico scendendo verso Opi la neve intorno è ancora alta ed abbondante e come sempre accade viaggiare in queste condizioni è un piacere per gli occhi.

Una veloce camminata sul fondovalle del Sangro e raggiungiamo Rivisondoli da dove con la SS 84 e la SS 263 costeggeremo tutto il versante adriatico del massiccio della Maiella, passando dal valico della Forchetta, Palena, Fara San Martino, Guardiagrele.

I passaggi sono bellissimi e col sole ce li godiamo appieno. La strada dapprima nel bosco e poi con una serie di fitti cambi di direzione costeggia la montagna a quota abbastanza elevata, intorno ai 900 metri, e lo spettacolo alla nostra sinistra è davvero bello. Osservando il gruppo della Maiella dalla parte di Sulmona o da nord sembra un enorme collina brulla, con i boschi solo fino ad una certa altezza, interrotta ogni tanto da solchi profondi ma da qui è tutt’altra cosa. I versanti orientali sono ripidi e scoscesi, rocciosi, con le lastre di calcare molto inclinate che sembrano scivolare sui paesi sottostanti, come a Fara San Martino. E a destra della strada, a nord di Palena, c’è una valle molto profonda, quella del Sangro, che lasciata Barrea  e Castel di Sangro punta deciso a nord verso l’Adriatico.

Da Guardiagrele saliamo decisi verso Passolanciano e da lì al Blockhaus, sotto la Maielletta dove la strada termina. L’aria è limpida e c’è ancora tanta neve intorno. Il panorama verso la costa Adriatica è bellissimo.

Il tempo necessario a godere di questo posto e torniamo verso valle, sulla provinciale che da Passolanciano scende verso Scafa con sulla sinistra uno dei solchi profondi di cui parlavo prima.

SP 65 MAIELLA

Un pieno di benzina e via di A25/A24 a casa.

20080419