venerdì 29 giugno 2018

Il santo patrono lo lasciamo a casa

2016-06-29 11.26.53Tradizione (o quasi) vuole che il 29 giugno, festa del patrono a Roma, a volte me ne vada a spasso in moto laddove è un comune giorno feriale. E altrettanto spesso le zone scelte per questo girovagare sono quelle a cavallo tra Umbria, Toscana e Marche, tipo nel 2016 o nel 2012.

E così, di buon mattino, ormai solingo, mi sono mosso senza un’idea precisa della prima tappa ma intenzionato ad andare in quelle zone. E così, A1 fino ad Orvieto.

2016-06-29 17.55.13Da Orvieto scalo la strada che passa da Colonnetta di Prodo e poi su per il Monte Peglia non la facevo dal 2016! Veramente bella e soprattutto almeno fino in prossimità della cima, ottimamente asfaltata e divertente. Il cielo e limpido e l’aria tersa ed il panorama che si gode da quassù è unico, spaziando fino al Monte Cucco ed al Catria a nord-est.

Discesa rilassante a Marsciano e sosta colazione!

Nonostante la data in realtà l’aria era frizzantina e, con abbigliamento estivo e maglietta a mezze maniche fino ad Orvieto in autostrada a tratti era solo un po’ freschetto ma salendo e riscendendo dal Monte Peglia ed anche a valle l’aria decisamente frizzante mi ha fatto fermare a cambiarmi per indossare una maglietta a manica lunga più calda, che non ho tolto fino al pomeriggio quando ho ripreso la strada di casa da Arezzo.

Decido di restare sulla vecchia statale fino a Perugia anziché prendere direttamente la E45 godendomi vallate e colline umbre. Da Perugia in breve tempo sono arrivato a Città di Castello: la salita al valico di Bocca Serriola mi aspettava, che strada fantastica! Di giorno feriale occorre prestare però molta attenzione perché non è raro incrociare qualche autotreno; la strada è una direttrice importante che consente di risparmiare diversi km dall’Adriatico verso il Tirreno. Ovviamente soliti autovelox fasulli, stanno lì dal 2012, se non prima, migliaia di euro dei contribuenti spesi e infernali macchinette per fare cassa e basta!
Ad Apecchio tiro dritto per Piobbico, ero convinto che tagliare per Sant’Angelo in Vado non valesse la pena, devo averla fatta quella provinciale, ma in realtà forse non conviene arrivare a Piobbico e risalire per Urbania. Dopo tutto il tratto davvero gustoso della strada di Bocca Trabaria inizia proprio dopo Sant’Angelo e dopo Mercatello.

A dir la verità quando ho visto l’indicazione per Serravalle di Carda m’era venuta una mezza di idea di tornare su quella bella stradella che passa sotto il Monte Nerone, è quasi un decennio che non ci torno!

IMG_20180629_133405Nonostante i cartelli di avviso la presenza di indicazioni di deviazioni ho deciso di salire fino al valico e…sorpresa! Proprio al confine tra Marche e Umbria la strada è sbarrata, c’è una frana a valle. Ma ne è valsa la pena, la salita al valico è davvero bella e divertente!

IMG_20180629_141356Consulto la carta e torno indietro per Borgopace e poi su a nord per Sestino, una piccola e stretta provinciale che offre bei panorami verso l’Adriatico e che addirittura alla fine diventa bianca! Ottima scelta, mi ritrovo a Badia con una bella provinciale che sale rapidamente al valico di San Cristoforo a quasi 1000 m slm ed una discesa a Badia Tebalda con 6 tornanti. Poco dopo il paese mi fermo in un bel posticino nel bosco per uno spuntino gustosissimo: pane toscano, prosciutto tagliato a mano e formaggio!

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Quasi senza saperlo mi ritrovo sulla strada del valico di Viamaggio, in discesa verso Pieve Santo Stefano e realizzo che da lì posso scavalcare ancora verso Bibbiena attraverso la bellissima strada del valico dello Spino e di Chiusi la Verna!

Da Bibbiena il resto è noiosa routine…

Peccato solo che l’applicazione per la telemetria oggi non andava affatto (?) e dopo pochi km si piantava permettendo un recupero parziale della sessione con i dati dei primi km. Davvero peccato perché soprattutto salendo al Peglia ed al ritorno sulla strada di Chiusi la Verna il ritmo era divertente assai!
Un paio di foto sono rubate dall’uscita del 2016!

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Segnalo:

SP 258 del valico di Viamaggio
SS 73bis Valico di Bocca Trabaria
SR 257 Valico di Bocca Serriola
SP 60-SP 47 del valico della Verna e dello Spino
SS 317 tra Orvieto Scalo e Marsciano


MAPPA

sabato 9 giugno 2018

E finalmente!

Finalmente una giornata come si deve, soprattutto per la forma, le belle strade e il divertimento.

Salaria o Tiburtina? Tiburtina o Salaria? Meno male che ho optato per l’Abruzzo visto che l’idea di andarmene sul Terminillo sarebbe stata pessima: stanotte un nubifragio ha provocato l’esondazione di parecchi torrenti proprio in quella zona.

Anche se come sempre titubante fino a stamattina appena alzato (che caratteraccio…) di buon mattina ero fuori tanto che alle 8:30 ero già a Carsoli con un bel cappuccino ed un cannolo siciliano davanti a me!

Gomme nuove (ovviamente Metzler M7) e asfalto ottimale, quale migliore combinazione?

Giornata complessivamente freschina e abbastanza umida, con le previsioni che non promettevano niente di buono per il pomeriggio; e invece niente acqua per fortuna, soltanto nuvolaglia cupa e bassa che di frequente rinfrescava l’aria.

La salita ai mitici Colli di Montebove ha dunque aperto la giornata, non prima di un breve tratto di Tiburtina da Vicovaro, tanto per sgranchirsi. Il nebbione notturno ha appena avuto il tempo di salire un po’ e la strada nei tratti in ombra è ancora umida, ma nulla di serio.

La discesa a Tagliacozzo apre il solito scenario molto bello verso il Gran Sasso avvolto tra le nuvole e la Maiella assolata. Evito il solito tratto trafficatissimo ed soprattutto evito di perdermi dentro Avezzano (…) con un pezzetto di autostrada ed uscito a Pescina la direzione è Passo Godi, tra Scanno e Villetta Barrea. L’ultima volta che passai da queste parti era un anno fa.

Per arrivarci la strada dalla Val Giovenco devia a nord verso il valico dell’Olmo da dove poi si può riscendere verso la piana di Sulmona o verso la Tiburtina. E’ un posto che a me piace molto, ci mancavo da parecchio, dal febbraio 2016. E’ brullo, sempre ventoso, con una vista verso il gruppo del Velino-Sirente, del Gran Sasso e della Maiella molto bella, e scendendo verso Cocullo l’ingresso delle Gole del Sagittario tagliate nella roccia è spettacolare con il microscopico paesino di Castrovalva che sovrasta le gole.
 
Stamattina sono arrivato al valico dell’Olmo che era tutto coperto, con un vento quasi freddo appena uscito dal tunnel sulla sommità; e così quella strada bianca sassosa che puntava verso una serie di colli piuttosto alti era invitante. Non me lo sono detto due volte e l’ho percorsa per un paio di km, arrampicandomi in piedi sulle pedane nemmeno avessi avuto un fuori strada…e che dire in discesa al ritorno?!
Ma ne valeva la pena. Da lassù era ancora più bello: io, la moto, il vento…e una ventina di mucche in lontananza!

La sosta alle Gole del Sagittario a godermi un po’ la vista dell’omonimo lago è d’obbligo: che spettacolo.

Quasi senza fermarmi, giusto per un pieno, proseguo deciso verso Alfedena, il tempo regge nonostante i nuvoloni quasi ovunque, un po’ meno verso sud, ed ho una mezza idea di andarmene ad Isernia e risalire poi verso nord dalla bellissima SS 17.

La sosta al ristorante “La ruota” è obbligatoria: ottimo pranzo per appena 15 € ed il piacere di vedersi riconosciuto dalla titolare che si accorge persino che manca Alberto!
Da Alfedena la strada per Isernia ovviamente non è la noiosa superstrada, la variante della 17, ma la sempre divertente SS 158 che scavalca i monti verso le Mainarde Molisane lungo l’alta valle del Volturno. Deserta e ottimamente tenuta, davvero gustosa.
Un pezzetto di SS 17 e la deviazione verso est lungo il tratto finale della statale della Vandra.

Attraversata Isernia si punta a nord, lungo la vecchia SS 17 che porta prima al valico del Macerone e poi a quello di Rionero Sannitico. E’ incredibile, ma poco dopo il Macerone la strada è tuttora chiusa, lo era nel 2016, l’ultima volta che ci sono passato proveniente da nord, e lo è oggi. E lo era già almeno 10 anni fa! E’ stata del tutto inaccessibile per anni poi hanno aperto una strada bianca che passa a lato della frana ed è tuttora così: opere temporanee che diventano definitive.
Al bivio per Roccaraso, un po’ indeciso sul da farsi, prendo per Alfedena di nuovo, anche perché verso l’altopiano delle 5 Miglia ci sono nuvoloni scuri minacciosi, mentre verso Pescasseroli è più sereno.

Sempre senza fermarmi faccio una tirata molto bella e divertente: Barrea, Opi, Pescasseroli, lungo la bella SS 83 e finalmente, dopo averlo percorso l’ultima volta un po’ innevato e da nord, l’anno scorso, riecco la strada che punta la valico di Gioia Vecchio, col paese quasi fantasma.
Una bella e veloce discesa fino a Gioia dei Marsi, una bibita, un caffè e via di autostrada a Roma.

Dopo un sacco di tempo decido di fare un po’ di telemetria con l’app della Pirelli, e devo dire che i risultati sono più che soddisfacenti.

ALFEDENA-GIOIA DEI MARSIALFEDENA-ISERNIAISERNIA-ALFEDENA VIA MACERONE E RIONERO S.COSCANNO-VILLETTA BARREA

Da segnalare:

SS 5 da Carsoli verso Colli di Montebove e relativo valico.
SP 60 da Cesoli a Cocullo
SR 479 dalle Gole del Sagittario fino a Civitella Alfedena
SS 83 del Sangro
SS 158 dell’Alta Valle del Volturno
SS 17 (vecchia) del Valico del Macerone e di Rionero Sannitico

MAPPA