venerdì 22 maggio 2020

Al limitar della regione…(ex Covid-19)

Ero partito da casa con l’intenzione di prendere l’A24 ed uscire a Vicovaro, ma non l’ho fatto. Ho preso l’A1 con l’intenzione di uscire a Colleferro, ma non l’ho fatto; sono uscito ad Anagni-Fiuggi.
Ma un’intenzione c’era per oggi: raggiungere strade fino al limite estremo del Lazio, rientrare quindi nel rispetto dell’ultimo DPCM che vieta gli spostamenti al di fuori della propria regione di residenza. E così inconsciamente mi veniva in mente Forca d’Acero, al limite tra Lazio e Abruzzo, e il limite tra Lazio e Molise sulla Vandra. Perché no?
E così, dopo due mesi e mezzo di confinamento delle persone, di restrizioni e sacrifici, oggi si va! Moto!!!
Battuno persino il fermo dello scorso anno dovuto all'intervento!
Senza dimenticare due mesi e mezzo in cui ho fatto girare la moto un paio di volte intorno a casa per non più di 2 o 3 km, tanto per dare un minimo di ricarica alla batteria, e un po’ incoscientemente sabato scorso spingendomi fino all’EUR, con i divieti ancora attivi: tant’è che mi hanno fermato i Carabinieri per un controllo e solo l’aver detto loro la verità non ha avuto conseguenze: cioè che non avevo motivi seri per uscire ma era per ricaricare la batteria e che, dopo tutto, abito a pochi km da dove mi hanno fermato.
La prossima volta non dovrebbero esserci più restrizioni ma in caso contrario ho pronta la Salaria fino a 185 km da Roma!
E’ stato gradevolissimo ripercorrere strade notissime, in un clima perfetto anche a quote elevate. Mi sarebbe piaciuto passare da Casalvieri per salutare Nadia ma i tempi non coincidevano; peccato, ma non mancherà occasione!
E così da Fiuggi, allungando un po’ costeggio rapido un pezzetto statale verso Alatri, per poi puntare verso Collepardo, salire rapido verso i monti al confine tra Lazio e Abruzzi e ritrovarsi al cospetto della bellissima Certosa di Trisulti, miseramente chiusa e triste, soprattutto il fallito tentativo di affidarla ad una cooperativa che si faceva pagare biglietti piuttosto cari!
Tristemente chiusi i due bellissimi ristoranti, “Lo Scoiattolo” e “Capo Fiume”, sul bordo di un bellissimo torrente.
La discesa verso Sora su questa provinciale è molto bella, ma la mia meta, prima della cittadina ciociara, è Prato di Campoli: una bellissima località in quota, a 1143 m slm, circondata da una faggeta splendida. Sto realizzando adesso che l’ultima volta che ci andai, con la moto, era il
2010! Che posto! Mi sono fermato una mezzora a godere i primi grilli e le prime cicale, la brezza leggera che faceva ondeggiare l’erba, lo stomire delle foglie della faggeta.
Da una caldissima Sora risalgo per la bellissima SS 666 e poi la la 509 verso Forca d’Acero: spettacolo di divertimento, come sempre, oggi poi era deserta! …anche se una dozzina di motociclisti in giro li ho visti, pur di venerdì. Mah, saranno in giornata di Cassa Integrazione come me!
Mi fermo proprio sotto il cartello che indica il confine tra le regioni e scatto un paio di foto storiche! E sì, questo periodo, sperando sia passato il peggio davvero, ce lo ricorderemo! Chi avrebbe mai detto che l’opulento e pacifico occidente avrebbe passato quel che ha provocato questa pandemia?
Con solo uno snack a Prato di Campoli ho fame: non resisto, con le dovute precauzioni mi fermo a mangiare un gustosissimo panino con la salciccia nel sempre ottimo “
La taverna del lupo”.
Riscendo con calma fino al bivio per San Donato Val Comino, è ancora presto. Così una volta a valle, ad Atina, prendo la Vandra che non percorrevo dallo
scorso anno, ed anche allora la passata da Casalvieri fu d’obbligo!
Arrivo giusto al confine con la provincia di Isernia! Foto, un po’ di relax sotto una quercia e via di ritorno. Scendo dal valico di Vallerotonda verso il paese omonimo e poi giù verso Cassino con un bel panorama sulla piana e sull’abbazia di Montecassino.
Autostrada e via a casa.