domenica 29 maggio 2016

SS 81 Piceno-Aprutina. Spettacolo!

 

Ci sono strade che per essere raggiunte richiedono di percorrere un paio d’ore in moto prima di iniziare a godersele davvero ma questa, del tutto nuova per me e per Alberto per almeno due terzi del suo percorso, è una di quelle! Sicuramente da tornarci magari in stagioni più miti ripercorrendola dalla Val di Sangro verso nord e goderne i paesaggi!

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Con le gomme nuove di pacca (confermo l’ottimo rapporto qualità-prezzo delle Metzler Sportec M7 RR) l’appuntamento è di buon ora alla rotonda di Passo Corese e visto che sono in anticipo, come sempre, me la prendo comoda traversando la città e facendo tutta passando da Monterotondo Scalo il che, per me, significa un’oretta di moto buona da aggiungere a tutto il resto!

Passeggiando tranquillamente ci godiamo la Salaria sempre gradevole soprattutto dopo Antrodoco e con una pressoché obbligatoria sosta cappuccino alle Terme di Cotilia che offre dolci artigianali ottimi in uno dei tanti chioschi sulla strada.

Giornata calda, si sente già dalle prime ore del mattino ed intorno alle ore centrali ne subiremo gli effetti visto che ci ha colto ancora vestiti con il giubbetto di pelle!

La SS 81, si snoda lungo la dorsale collinare adriatica, percorrendo tutta la fascia pedemontana abruzzese ad una ventina di km in linea d’aria dal mare; ne ricalca l’andamento dolcemente tortuoso ricordando per molti aspetti le colline marchigiane, anche se qui in complesso c’è meno verde. Da Ascoli Piceno a Teramo è il tratto a noi molto noto, percorso in entrambe le direzioni più volte e con ogni stagione. Ma da Teramo in poi è stata una vera scoperta!

Da Ascoli sale rapidamente con un tratto molto tecnico e divertente su un altopiano e da lassù si comincia a godere dello spettacolare massiccio del Gran Sasso che si avvicina e che accompagna verso ovest il paesaggio con tutte le sue cime ed i due corni bene in vista fino ad oltre Penne. E quando il Gran Sasso si inizia a lasciarselo alle spalle ecco che verso Chieti appare a sud l’altrettanto imponente massiccio della Maiella. Peccato la foschia da calura di ieri che non consentiva di godere appieno la vista delle cime ancora a tratti molto innevate.

Da Teramo verso Cermignano, Penne, Passo Cordone, Penne, Ceppagatti e Chieti, passando dal teramano al pescarese la strada è tutta un saliscendi con cambi di direzione continui, da est ad ovest, verso sud e per brevi tratti anche quasi tornando indietro verso nord, a seguire le curve di livello delle colline preappenniniche.

Dopo Chieti, in cerca di frescura, anziché proseguire sulla 81 e poi verso la val di Sangro puntiamo diretti su a Passo Lanciano dove ci godiamo un caffè e l’aria fresca. La discesa verso la Tiburtina da Passo Lanciano è sempre maestosa, con una splendida vallata ricolma di ginestre in fiore sulle sinistra ed i pendii del massiccio alle spalle che sul versante nord lo fanno somigliare ad una gigantesca collina. Ci si dimentica spesso che la Maiella è il secondo gruppo più alto dell’Appennino subito dopo il Gran Sasso.

Una cosa mi ha colpito parecchio. La scarsissima quantità di mezzi in circolazione lungo tutto il tratto della SS 81 percorso. Soprattutto dopo Teramo!

Dopo Popoli la deviazione è quasi obbligatoria. Via per Raiano, attraverso le mitiche gole di San Venanzio fino a Castevecchio e poi su e giù per la spettacolare Tiburtina del valico di Forca Caruso che avremo fatto almeno una dozzina di volte!

Caffè e via di autostrada fino a casa!

 



Segnalo:
SS 81 – tutta, da percorrere senz’altro anche nel tratto terminale fino ad incrociare la SS 84 della Val di Sangro

MAPPA