venerdì 9 dicembre 2011

Bella solitaria invernale

Un venerdì di ponte. Si parte nonostante le previsioni meteo non esaltanti, ma siamo in dicembre e non si può pretendere di più. Non pioverà comunque stando al meteo ed anzi è uscito un bel sole.

Lascio l’A25 a Pescina e mi inoltro verso Forca Caruso ma stavolta pochi km dopo il valico, dove mi fermo a sentire il vento sull’altopiano e per il tempo di godere della vista del Corno Grande a nord (quanta poca neve quest’inverno!) devio a destra verso Goriano Sicoli che taglia nettamente verso est: il mio obiettivo è tornare nelle gole del Sagittario sulla SS 479 di Passo Godi.

Tra strade vicinali e le indicazioni di un locale raggiungo Anversa degli Abruzzi dove mi girello un po’ con la moto nella stradina che porta verso il torrente ma non trovo nulla del genere e così riprendo per Scanno.

La strada delle Gole del Sagittario è stretta e tortuosa fino a Scanno ma in compenso il panorama è stupendo. Non ho né voglia né tempo di salire a Castrovalva per godere del panorama dall’alto: lo conosco bene.  E così proseguo.

La strada a sud di Scanno diventa più ampia e devo dire che l’assenza di precipitazioni abbondanti quest’anno l’ha mantenuta ancora molto bene per essere dicembre; l’aria asciutta, il sole e l’ora inoltrata contribuiscono a percorrerla in tutta sicurezza fino al valico di Passo Godi e poi giù verso Villetta Barrea dove mi fermo a mangiare godendo del panorama del lago. Com’è basso il livello dell’acqua, quasi impressionante rispetto anche solo ad un paio d’anni fa!

Da Barrea scavalco la dorsale che in pochi km mi porta ad Alfedena e da lì prendo la SS 158 dell’Alta Valle del Volturno che ho scoperto la scorsa estate. Anche qui strada asciutta e sole mi accompagnano per tutto il tragitto con punti di attenzione solo attraversando le zone boscose in ombra ed umide: per non parlare dell’insidia delle foglie bagnate in terra!

I bei paesaggi delle Mainarde Molisane visti la scorsa estate li apprezzo ancora di più con questa luce invernale e l’aria limpida e da Castelnuovo al Volturno prendo la SS 627 della Vandra. Sono quasi tentato di girare verso sud e puntare su Vallerotonda tanto per cambiare ma è già abbastanza tardi e così proseguo per Atina, Sora e Ferentino.

A1 che è già piuttosto buio e via a casa.

 

 


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Bella solitaria invernale.
9 dicembre 2012.
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sabato 12 novembre 2011

Primo freddo di stagione. Brutto giro

Altre volte mi sono aggregato ai cosiddetti babbaluci amici di Alberto e così anche oggi ho accettato il suo invito a fare un giro con loro anche perché un piovosissimo ottobre mi ha tenuto fermo finora da fine settembre . Peccato che un primo inatteso freddo intenso, la scelta non felice di itinerari improvvisati! Stendo ad esempio un velo pietoso sulla mulattiera che si è improvvisamente parata davanti a noi all’altezza di Castel di Tora nel tentativo di andare a nord quando la carta stradale dice chiaramente che l’unica strada passa più a sud. Non parliamo del rischio di caduta quando la strada che sale ai piani di Arcinazzo si è rivelata piena di pietrisco insidiosissimo. Ero talmente stanco e teso che a Tornimparte stavo per dare forfait ed andarmene per conto mio da qualche altra parte!

Diciamo che ho resistito per rispetto all’invito di Alberto e sono rimasto col gruppo fino alla fine.

Da Tornimparte siamo saliti a Campo Felice sulla bella strada che si diparte all’altezza dello svincolo omonimo della A24 (SS 696) e lì ci siamo fermati a mangiare e ritemprarci. Faceva davvero molto freddo nonostante il sole ed io non ero sufficientemente coperto! Di neve neanche l’ombra e le piste desolatamente ridotte a campi sterrati ma è ancora troppo presto.

Dalla SS 684 raggiungiamo l’Aquila con una lunga discesa e da lì saliamo diretti e veloci verso l’Altopiano delle Rocche sulla SS 696: finalmente un po’ di strade divertenti. Il gruppo va lento e li stacco per sgranchirmi un po’ anche senza esagerare e nonostante non sia un avvelenato andavano tutti decisamente lenti. Li aspetto all’incrocio di Rocca di Mezzo e arrivano quasi 5 minuti dopo!

Si sta facendo tardi anche perché nelle uscite di gruppo (eravamo 7-8 moto) si passa un sacco di tempo nei ristoranti. Io preferisco, soprattutto se da solo, mangiare quanto basta, un panino, una bibita, e mettere in benzina quel che mi costerebbe un pranzo! Insomma esco in moto per uscire in moto, non per andare a mangiar fuori!

E così una volta scesi rapidamente ad Ovindoli raggiungiamo Magliano de’ Marsi e da lì via di Tiburtina fino a Vicovaro dove alcuni come il sottoscritto optano per l’A24 ed altri proseguono di Tiburtina. E’ buio ormai e per quanto mi riguarda, stando a Roma Sud, mi mancano ancora un sacco di km fino a casa!

Davvero un brutto giro. Neanche la voglia di fare almeno una foto.


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sabato 24 settembre 2011

Tante curve in pochi km (350!) ma tutti ottimi

P1090155Un giretto improvvisato quasi all’ultimo minuto a godere l’ultimo caldo di stagione.

Una passeggiata tranquilla dalla bassa Sabina ai Tiburtini mi porta a scoprire subito una prospettiva di Tivoli sconosciuta finora, dalla parte della cascata di Villa Gregoriana! Peccato che quando si gira con qualcun altro non sempre si ha il tempo di fermarsi per fare una foto come mi capita sistematicamente quando esco da solo dove molto spesso accosto e scatto…quasi al volo.

Dalla Tiburtina ci inoltriamo sulla bella e divertente SS 314 Licinese fino alla SS4 Salaria all’altezza di Poggio Moiano. Da lì in poi è una passeggiata rilassata (strada ben frequentata da autovelox e pattuglie!) fino a Posta pronti ad imboccare la bellissima e divertente salita verso Leonessa sulla SS 471. Ma pochi km dopo, vista anche l’ora, decido di fermarmi al ristorante “La tana del lupo” dove diversi anni fa in occasione di un raduno dell’ormai estinto gruppo di motobikers.net era organizzato il pranzo.

C’è un bel sole tiepido e mangiare all’aperto è davvero gustoso.

Dopo pranzo si prosegue oltre Leonessa sulla SS 521 che ho scoperto qualche mese fa dopo averla adocchiata sulle carte. In breve siamo a Piediluco e da lì a Terni ed alla SS 309 della Valnerina che lasciamo a Castel San Felice (sbagliando strada) per imboccare una stradella stretta e ripidissima che in un attimo ci porta sulla SS 395 del valico di Grotti, sopra la galleria Spoleto-Cascia. Salita e discesa verso Spoleto e poi via di Flaminia fino a Roma, senza evitare di godere appieno del bellissimo tratto di questa statale fino a Terni con quelle belle ed ampie curve invitanti dove, non lo nego, cerco di dimostrare la mia (?) perizia!


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venerdì 2 settembre 2011

Quattro passi…anzi otto! Tra Toscana e Romagna (830 km)

Questa è la mia settima solitaria del 2011 a dimostrazione essenzialmente di due cose. Primo che se c’è qualcuno che impegni permettendo esce sempre volentieri è Alberto, Barnaba ormai ce lo siamo giocato? E secondo che tutto sommato sto bene con me stesso e le uscite in solitaria anche se non ti consentono di condividere le emozioni con qualcuno, meglio se un amico, sono quelle che preferisco. Vado dove mi pare, con i tempi che mi pare, e soprattutto faccio tutte le soste per foto che voglio!

Questa poi era davvero difficile da organizzare con qualcuno. La sognavo da parecchio. Farmi tutti quei valichi che dalle province di Firenze ed Arezzo entrano ed escono da quella di Forlì. Passi letti, raccontati ed ascoltati da altri motociclisti: Consuma, Muraglione, Spino e tanti altri. Qualcosa avevo fatto nel lontano ottobre 2008 in una due giorni in moto piuttosto memorabile.

E così con un giorno di ferie per farlo di giorno feriale ed una partenza più che mattutina alle 9 ero già ad Incisa, sull’A1, pronto ad affrontare le prime curve che mi avrebbero accompagnato fino a sera.

Raggiunta Pontassieve attacco subito con il bel valico della Consuma sulla SP 70 che mi porta fin quasi a Poppi; ancora verso nord-ovest sul valico di Croce a Mori della SS 67 che devia bruscamente a nord-est verso il famoso valico del Muraglione e siamo ora in provincia di Forlì, quasi 50 km di curve e paesaggi bellissimi. A Rocca San Casciano scendo verso sud, verso Santa Sofia da dove punterò ancora in alto verso il valico della Calla: mi fermo a mangiare una ricca piadina ed a ritemprarmi un po’ in un localino nel bellissimo bosco di Campigna dove regnano incontrastati il frassino ed il leccio.

A Stia sono più o meno dov’ero stamattina, a cavallo tra le province di Firenze ed Arezzo e da lì risalgo ancora verso l’alto, verso l’eremo di Camaldoli sulla SP 72. La strada è discreta e dopo l’eremo diventa addirittura bianca per diversi km ma il paesaggio merita completamente il passaggio da quelle parti. Una breve sosta nell’eremo per osservare la vita monastica e la curiosa fotografia del monaco che ha addestrato una volpe! Lungo la strada bianca si aprono scorci verso la Romagna fin quasi all’Adriatico! Che meraviglia!

Ridisceso a Badia Prataglia, un bel paesino nella faggeta, prendo la SS 71 verso Bibbiena ma solo per raggiungere la deviazione per Pieve Santo Stefano su e giù per il valico dello Spino da Chiusi della Verna che avevo già fatto ma in direzione opposta.

Mi sono fatto quasi 500 km di autostrada e superstrada per andare e tornare da questi posti per poi farmi circa 300 km di curve. Sarò scemo?

A Pieve Santo Stefano salgo sulla E45 che mi porterà ad Orte e da lì di A1 fino a Roma. Che giornata!


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Settima solitaria. Quattro passi...anzi otto tra Toscana e Romagna (830 km)
2 settembre 2011
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sabato 13 agosto 2011

Dal Volturno al Pescara. Mainarde Molisane e Maiella

Una bella solitaria ferragostana da oltre 600 km mi ha portato oggi a scoprire nuove strade e soprattutto l’alta Valle del Volturno a cavallo tra le provincie di Frosinone e di Isernia. Peccato per la brutta caduta da fermo: niente di grave, leva del freno spuntata ed un gran botta al dorso della mano sinistra sotto il pollice con una distorsione all’avambraccio. Tutto nel disperato tentativo di tenere la moto.

E’ successo che per andare a vedere il sacrario dei Martiri di Collelungo indicato da vari cartelli presso Cardito (FR) mi sono inerpicato per una stradina in cemento. Dopo aver visitato il luogo nel bosco ho fatto manovra per tornare indietro su una strada stretta ed in forte pendenza, un grosso sasso sotto la ruota anteriore mi ha spostato il manubrio quanto basta per farmi perdere l’equilibrio! Sono andato comunque avanti tutto il giorno con un paio di analgesici visto ed ho cominciato a sentire un po’ di fastidio solo proprio verso sera. Niente di più odioso che lasciar cadere la moto da ferma!

Lasciata l’A1 a Cassino mi inerpico subito verso Viticuso ed il valico di Cervaro ed alle mie spalle il panorama verso la valle e l’abbazia di Montecassino è splendido. E’ una strada provinciale secondaria pochissimo frequentata ma tutto sommato ben tenuta. Quasi istintivamente proseguo verso nord sulla SP 41 fino ad incrociare la SS 627 della Vandra. Mai saputo della sua esistenza: un tempo era l’unica direttrice principale tra la Val Comino ed Isernia, nasce a Sora nella valle del Liri e termina ad Isernia dopo aver passato la zona dove nasce il Volturno e le creste delle cime delle Mainarde Molisane, per distinguerle da quelle più a nord-ovest dell’Abruzzo.

Mi avventuro verso nord seguendo la SS 158 dell’alta Valle del Volturno leggendo persino indicazioni per Alfedena: era questa un tempo l’unica strada verso quella zona dell’Abruzzo e l’alta val di Sangro. Un bel valico nel bosco mi lascia intravedere i contrafforti del Monte Marrone, la cima più alta della zona teatro di numerose battaglie nell’inverno 1943-44. A quanto ho letto qui si distinse parecchio il genio ferrovieri con i primi reparti regolari dell’Esercito Italiano affiancati a truppe alleate anglo-americane.

Ad Alfedena ripunto a sud verso Isernia lungo la SS 652 perché vorrei tornare sulla SS 17 del valico del Macerone di Rionero Sannitico che non percorro da un pezzo. Ad Isernia infatti ripunto a nord proprio sulla SS 17 verso Castel di Sangro.

Queste tre strade, la 158, la 652 e la 17 sono davvero ottimamente tenute e molto divertenti sia dal punto di vista motociclistico che paesaggistico.


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Traversato tutta la Piana delle Cinque Miglia sono praticamente a Cansano da dove salgo per Campo di Giove deciso a salire verso Passo San Leonardo, anche qui non vado da un bel pezzo e ritrovare certe strade mi fa molto piacere. La SS 487 comunque dopo il passo è sempre piuttosto malconcia e va percorsa con calma godendosi i contrafforti della Maiella che da questo lato sembra un grosso collinone brullo e biancastro.

Una volta sceso sulla Tiburtina la mia destinazione è la bellissima SS 5 tra Raiano e Collarmele, col valico di Forca Caruso che rappresenta sempre un percorso divertente e molto sicuro: ottimi asfalti e nessuna pattuglia in giro, mai vista una! La vista dalla cima sulla valle del Tirino e verso il Gran Sasso è spettacolare ed il parco eolico di Collarmele dove sono già stato fin sotto le gigantesche pale eoliche è fascinoso.

Non resta che rientrare con calma a Roma di A25-A24.

Grande giornata!

domenica 31 luglio 2011

Dal Sannio alla Marsica (700 km)

Non torno dalle parti del Matese da diversi anni e così oggi ho programmato di ripercorrere le strade che ricordo con piacere. Peccato che invece le ho trovate, per lo meno fino alla superstrada che conduce ad Isernia, in pessimo stato e tra l’altro quella che avrei voluto percorrere fino a Campitello Matese era indicata come chiusa per frana (…) e non ho voluto indagare.

Comunque con la scusa di partire da Telese (BN) ne approfitto per salutare una cugina e degli zii che ci vivono. Dopo una ricca chiacchierata fin quasi alle 11 mi muovo finalmente da Telese in direzione per la SP 10 fino a Cerreto Sannita e la SP 12 fino a Cusano Mutri in provincia di Benevento. Le strade sono terribilmente malmesse come predetto e non riesco ad azzeccare neanche una curva in scioltezza a causa delle disconnessioni e degli avvallamenti. Mi armo di pazienza e rallento cercando di godermi il paesaggio compresa una deviazione per la vecchia provinciale ad evitare la galleria che impedisce la vista delle gole del Titerno.

La SP 89 mi conduce in discesa fino a Guardiagregia. Mi sono ricordato soltanto dopo che qui c’è un ponte alto oltre 100 metri sulla forra del Quirino, un lungo canyon di oltre 3 km scavato nel calcare della montagna!

La SS 17 mi porta velocemente ad Isernia da dove attacco il valico del Macerone e quello di Rionero Sannitico che non faccio da un bel pezzo e che sono su una strada che in questo tratto ha dei passaggi molto divertenti e tecnici come ad esempio una serie di due o tre tornanti non tanto stretti sulla destra seguiti dopo un breve rettilineo da un bel curvone a sinistra, quasi un cavatappi.

Ho voglia di tornare a Pescasseroli, in pieno Parco Nazionale d’Abruzzo e così da Alfedena imbocco la SS 83 che offre subito un bel passaggio fino a Villetta Barrea ed il panorama sul lago omonimo è sempre molto bello, sembra quasi un lago alpino. Sempre sulla 83 da fondo valle del Sangro raggiungo Pescasseroli.

Proseguendo verso nord qui c’è sempre l’indecisione: valico del Passo del Diavolo sulla SS 83 o valico di Bisegna sulla provinciale un po’ più ad est? Scelgo la seconda, più lunga e divertente anche se più stretta: i paesaggi di questa zona del parco sono bellissimi. Da Ortona de’ Marsi sono in Val Giovenco e da Pescina mi faccio tutta la statale fino a raggiungere la vecchia SS 5 Tiburtina per concludere in bellezza la giornata con il valico del Colle di Montebove al tramonto.

Il resto è storia nota di A24 fino a Roma.

 


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sabato 9 luglio 2011

L’Abruzzo da sud-est a nord-ovest. 550 torridi km

Con le previsioni meteo che annunciano un gran caldo decido di andare a cercare un po’ di fresco: a parte quello sopra i 1000 m non ne troverò molto anche se di buon ora sono già all’uscita di Cocullo della A25.

Deciso a fare il periplo del cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo tra la dorsale di Scanno e la gola del Sagittario da una parte e la valle di Pescasseroli ed i Monti della Meta dall’altra da Cocullo scendo subito sulla bella SS 479 delle gole del Sagittario e del Passo Godi. La salita fino a Scanno è sempre una sorpresa continua ed il paesaggio offerto dalle acque blu del lago è splendido.

Salendo verso Passo Godi oltre Scanno l’aria rinfresca per fortuna e la vista che offre l’altopiano è sempre molto bella; scendo rapidamente verso Villetta Barrea e prendo la SS 83 per Pescasseroli da dove rapidamente risalgo verso il Fucino e la Val Giovenco attraverso il Passo del Diavolo. A chiudere il giro mi dirigo di nuovo verso Cocullo attraverso il valico dell’Olmo sulla provinciale della montagna attraversata dalla lunga galleria della A25 sotto di me ma devio deciso verso nord verso Goriano Sicoli non prima di aver guardato da lontano la profonda incisione che segna a valle l’ingresso alle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi.

Una parte della SS 5 a nord di Forca Caruso mi porta verso Castelvecchio Subequo ma prima di proseguire sulla SS 261 Aternina sono determinato a farmi un andata/ritorno per e da Raiano ad attraversare tutte le Gole di San Venanzio in entrambe le direzioni: troppo divertente quel tratto di strada!

Mi sto rendendo conto di quante volte ho fatto le stesse strade, in tutte le stagioni, e sempre senza annoiarmi!

Non mi pare d’aver mai fatto la SS 261 e comunque non verso nord: è interessante e paesaggisticamente molto bella con i contrafforti orientali del Sirente da un lato e verso nord le propaggini meridionali del massiccio del Gran Sasso.

Poco prima de l’Aquila punto decisamente verso Pananica e da lì ad Assergi: sono deciso a fare il tratto nord della SS 17 bis da est ad ovest. E’ una strada che amo particolarmente con i suoi passaggi ad alta quota e con la vista continua verso nord delle cime più alte: la seconda parte è inoltre migliore come larghezza e qualità dell’asfalto della prima più ad est.

Al bivio con la SS 80 devio a sud: mi aspetta la bellissima discesa verso Arischia dal Valico delle Capannelle da percorrere sciolto, tutto in freno motore a velocità costante. Molto divertente.

E’ ora di avviarsi verso casa ma me la prendo comoda. Anziché tornare verso l’ingresso de l’Aquila Ovest scendo a sud verso Tornimparte perché il tratto finale della salita fino al casello offre ancora qualche bella curvetta.

A24 fino a Roma.


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Quarta solitaria. 550 km torridi. Da sud-est a nord-ovest d'Abruzzo
9 luglio 2011
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domenica 12 giugno 2011

Le operose Marche

A seguito di una trasferta lavorativa in quel di Fabriano (AN) m’è venuta voglia di tornare su strade marchigiane e così mi sono organizzato questo lungo giro cercando anche nuovi itinerari. Da Roma diventa lunga a causa delle trasferte che tra autostrada e superstrada occorrono per raggiungere un punto di partenza che sia degno di questo nome.

Ad ogni modo partendo di buon ora ho raggiunto di buon ora Perugia -via A1 ed E45- e da lì ho iniziato l’ingresso nelle Marche attraverso la bella SS 318 di Valfabbrica che, cantieri a parte, offre dei bei passaggi nella parte intermedia tra Valfabbrica e Casacastalda.

Da qui in breve tempo perché la strada diventa ampia e veloce si raggiunge Gubbio che attraverso una bella provinciale ricongiunge alla Flaminia all’altezza di Pontericcioli (si evita così forse uno dei tratti più belli della SS 3, da Scheggia fino a Pontericcioli ma oggi ho voluto evitarlo perché mi è parecchio noto).

Raggiunto Cantiano sul fondovalle della vecchia Flaminia ho puntato decisamente a nord-ovest deciso a salire fin sul monte Petrano che spesso dalla Flaminia osservavo incuriosito a causa della profonda incisione che presenta sul versante meridionale: la strada che sale in cima al monte dall’abitato di Palcano è una stradella sconnessa ma asfaltata ed offre begli scorci soprattutto sul versante nord occidentale del gruppo Catria-Acuto, occhio a non sbagliare da Il Borgo puntando a nord su una stradina che dopo un paio di km diventa una carrereccia impraticabile.

La vista dalla cima del Petrano è molto bella, fino alla strettoia delle Gole del Furlo e sulla pianura sottostante; la discesa a Caglia è arricchita da parecchie decine di tornanti molto stretti, neanche fosse lo Stelvio!

Da Cagli sulla Flaminia ho puntato diretto alle Gole del Furlo, sempre molto belle da attraversare e da godersi ad andatura lenta, per chi non ci è mai stato suggerisco delle soste ad ammirare il paesaggio circostante.

Torno indietro dal rapido tunnel che impedisce la vista delle gole e faccio una deviazione inerpicandomi verso Fermignano e Urbino e dalla bella strada della valle del Metauro (che verso ovest diventa quella di Bocca Trabaria) raggiungo la Flaminia all’altezza di Fossombrone da dove punto a sud verso Pergola su una bella provinciale ottimamente curata.

Mi piacerebbe salire sul Monte Catria (ogni volta che sono da queste parti non ci riesco!) ma come tante altre volte devo rinunciare sia perché comincia ad essere tardi ma soprattutto perché sulla cima di addensano nuvoloni neri che non promettono nulla di buono: non pioverà, almeno non subito!

Decido così di spostarmi verso Fabriano e le Gole della Rossa sotto il monte Frasassi che da’ il nome alle famose grotte e da lì inizio a puntare verso sud per tornare con un gran bel giro panoramico sulle famose colline marchigiane che da Cupramontana attraverso Apiro e Cingoli mi portano a San Severino Marche sulla SS 502.

A San Severino decido di ripassare dalla SS 361 Septempedana che attraversa una bella valle che ad ovest di Pioraco e Fiuminata stringe decisamente nella discesa verso Nocera Umbra. Peccato che tutto questo tratto l’ho fatto quasi tutto sotto un bell’acquazzone che a San Severino mi ha addirittura costretto ad indossare la tuta per la pioggia!

A Nocera ritrovo la notissima Flaminia e da qui a casa, tranne il bel tratto del valico della Somma tra Spoleto e Terni, è solo noia da super-autostrada…le famose pallostrade dei motociclisti.


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Breve video nella gola del Furlo e della Rossa

domenica 22 maggio 2011

Monsone umbro

Con Alberto e Barnaba organizziamo questa giratina senza impegno che ci porta su strade sempre gradevoli per quanto molto note.

Appuntamento a Passo Corese sulla Salaria e raggiungiamo rapidamente Rieti. La prima idea è salire al Terminillo, se non ho capito male Alberto non è mai stato su mentre per quanto mi riguardo sarà quasi la decima volta che faccio il valico di Leonessa!

La strada a scendere dal valico è stranamente oggi ottimamente tenuta e ben asfaltata nonostante la neve non sia molto che si è sciolta come dimostrano le numerose chiazze ancora presenti. In genere questo tratto è sempre disastrato anche se molto bello e godibile nei suoi paesaggi.

 

Dalla SS 521 molto bella raggiungiamo il lago di Piediluco e Terni da cui la salita a Spoleto al valico della Somma è sempre divertentissima! Pausa pranzo a Spoleto.

Dopo pranzo le nuvole sui vasti altopiani umbri si addensano e quando siamo ad Amelia per un intermezzo ristoratore si scatena un vero e proprio nubifragio che ci godiamo seduti sotto la tettoia di un bar. Intutati riprendiamo la strada una volta spiovuto ma sarà un breve intervallo. Raggiungiamo l’A1 ad Orte senza problemi su strade bagnatissime e neanche il tempo di passare il casello si scatena il diluvio che non ci lascerà fino a casa. Nonostante le tute antipioggia quando piove così e così a lungo si sa che c’è poco da fare: a casa abbastanza bagnato!


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sabato 23 aprile 2011

Una qualsiasi laziale-abruzzese

Osservando sulle mappe la strada che dal lago di Piediluco si porta da est ad ovest a cavallo tra le province di Terni e Rieti ho deciso di andarci e da lì poi prenderò spunto per qualche altro passaggio che alla fine della giornata mi avrà portato a farmi una delle mie solite solitarie da 600 e passa km! Non ci sono mai stato e questa è la stagione del siliquastro, detto anche “albero della Giudea” e le strade sono costellate della fioritura di quest’albero con i suoi inconfondibili fiori viola.

Il cielo è velato ma non sembra dovrà piovere ma in compenso l’aria è mite e gradevole.

Per arrivare lì me la prendo comoda: Salaria, valico di Contigliano, compreso un passaggio per uno dei santuari francescani della zona. La SS 521 mantiene le promesse e rivela una gran bella strada ricca di curve e di passaggi nel bosco molto belli: da evitare nella stagione invernale, troppo umida e bagnata. Da Leonessa poi scendo rapidamente verso Posta e da lì prendo la bella strada che passa a sud del Lago di Campotosto, da Montereale verso Pizzoli. Mi ritrovo a passare per l’Aquila, in pieno centro, come quasi un anno fa. E ancora una volta devo constatare che questa città è abbandonata a sé stessa, lasciata a morire…

La salita verso l’altopiano delle Rocche è sempre molto bella ma stavolta da Rovere decido di scendere verso la valle che passa a nord del gruppo del Sirente attraverso il valico della Crocetta: da quella parte è molto bello da vedere nei contrafforti rocciosi che scendono rapidi a valle. Da Secinaro al farsi venire voglia di fare la bellissima SS 5 del valico di Forca Caruso è presto detto.

Non è tardi ed ho ancora tanta voglia di moto e di curve e così prendo per Pescina e da lì risalgo la Val Giovenco verso il valico di Bisegna che mi porterà a Pescasseroli.

Dopo un breve sosta ristoratrice riprendo verso casa e la strada è quasi obbligata: Opi, Forca d’Acero, la 666 per Sora e poi via di superstrada ed A1 compreso un passaggio ad Isola Liri ma solo perché mi sono perso per strada…

 


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