sabato 20 luglio 2019

Sette passi in sette ore bis…Ironbiker c’è!




Come in altre occasioni almeno una volta l’anno un giro tra Umbria, Toscana, Marche e persino a lambire la Romagna (in provincià di Forlì) va fatto!
E’ faticoso, soprattutto perché compiuto in estate, con le lunghe giornate di luce, e di norma fa anche parecchio caldo. Ma va fatto, o per lo meno, andrebbe.
Non sono nuovo a giri di questa portata e da queste parti, basta cercare nei tag località come Calla, Mandrioli, Bocca Serriola, per trovarne, ma oggi era particolarmente motivato quasi a voler recuperare. E così a fine giornata il contachilometri parziale segnava quasi 800 km! (resta imbattuto il record di
giugno 2016 con Alberto, anche se in quell’occasione fummo costretti ad allungare perché Bocca Serriola era chiuso per un incidente).
Ironbiker era un nomignolo che mi era stato dato da vecchi amici e compagni di strada che dicevano di me: “Giacomo se non fa almeno 300 km la moto nemmeno l’accende!”…e così anche ieri non mi sono smentito. Però che fatica, e che strazio soprattutto quelle 2 ore, 2 ore e mezzo di autostrada e superstrada per avvicinarsi e per tornare indietro.
Partito come sempre di buon mattino alle 10:30 ero a Città della Pieve, una sosta rilassante dopo le oltre due ore di A1 ed E45 (ottimamente asfaltata fino a Perugia ma poi piena di cantieri!), il tempo di fare colazione e via di nuovo in sella, iniziando a piegare come si deve: su per il valico dello Spino, passando da Chiusi la Verna e giù fino a Bibbiena. Tolto il divertente tratto iniziale direi che questa strada è più bella da percorrere verso Est.
Basta salire un po’ e l’aria è fresca, per fortuna. A parte i tratti di fondovalle ed il ritorno non ho mai sofferto particolarmente il caldo, anzi, a tratti quasi freschino!
Svicolando Bibbiena e la trafficata statale fino a Rignano finalmente si inizia a salire verso il passo della Calla. Non lo facevo in direzione nord da una vita! La salita è veramente bella, molto tecnica e divertente, quasi tutta in ombra al fresco del bellissimo bosco. Qui un
video di molti anni fa, una delle ultime volte in cui l’ho fatto verso nord, avevo ancora il Bandit!
Quanti ricordi al passo. Con Alberto, con Barnaba, da solo. Mi fermo a mangiare nel localino rustico che c’è proprio al valico, un po’ di riposo al fresco: mi sono già fatto più di un’ora e mezza di strada senza sosta!
Bellissima la discesa nel bosco di Campigna. Da qui in poi, a parte brevi soste per fare qualche fotografia o fare benzina, sarà tutta una tirata, su strade note riscoprendo emozioni diverse.
Bellissimo il passo del Carnaio tra Santa Sofia e San Piero in Bagno, su di nuovo verso il valico del Monte Fumaiolo passando da quello di Alfero, anche questa strada non percorsa da anni.
Giù verso Ponte Messa a cavallo della bella valle del Marecchia, con i confini regionali che si alternano ogni pochi chilometri, da Toscana ad Emilia Romagna, e viceversa, lungo la statale del valico di Viamaggio verso Sansepolcro!
Quante curve, quanti tornanti! Ce n’è per tutti i gusti! E quanto l’esperienza sia importante per capire la curva che sta per arrivare, per anticiparne il tracciato. Quanto spesso si passi su tratti di strada che danno la sensazione di esser già stati percorsi, ma in un altro luogo.
La cosa più fastidiosa di questi giri al caldo? Il tessuto tecnico del pantaloni, che per quanto “estivi”, si incollano alla sella: ogni tanto che refrigerio alzarsi in piedi a stemperare la calura sulla pelle!
A Sansepolcro convinto di far prima salgo sulla E45 ma a causa lavori lo svincolo per San Giustino è chiuso, e pure quello di Selci Lama, ma alla fine riesco a tornare indietro e prendere la strada che mi porterà di nuovo nelle Marche, lungo la bellissima SS73bis di Bocca Trabaria, che
l’anno scorso trovai chiusa al valico. Sono conscio di quello che sto per fare mentre penso che potrei anche tornare a Roma, si tratta di farsi altri 100 km di curve, su strade per lo più ottimamente tenute e molto belle. Si va!
Dopo una sosta ristoratrice ed un pieno di benzina a Sant’Angelo in Vado mi appresto a fare l’ultimo valico di oggi. Bocca Serriola.

Per la prima volta anziché arrivare fino ad Urbania e tornare verso Piobbico da Sant’Angelo in Vado mi avventuro per una stradella stretta e tortuosa, e scassatella, che collega con Apecchio: una delle poche dove la Google Car non è passata! Però che panorama dalla sommità, il Monte Catria nella sua imponenza si staglia limpido ad Est!
Senza sosta da Apecchio risalgo verso il valico, inconfondibile la strada perché costellata di autovelox in disuso da anni, piazzati lì per far cassa! Il percorso di discesa verso Città di Castello è bellissimo!
E’ ora di rientrare. Sono ancora ad oltre 200 km da Roma. E speriamo di non aver beccato qualche trappolone fotografico imboscato chissà dove! Già superstrada ed autostrada sono pallosissime, farle a 90 o 110 è terribile!
E dopo lo spesone dello scorso
marzo a breve dovrò cambiare le gomme! Credo che al massimo potrò farci un’altra uscita, vorrei evitare di ritrovarmi a rientrare a Roma con la tela scoperta!
Oltre alle foto odierne qui potrete trovare vecchie foto, fatte più o meno da quelle parti, in altre occasioni.



sabato 6 luglio 2019

E nonostante la calura…finalmente!!!




Quasi come nel
2011! E con la stessa calura! Continuo a meravigliarmi di come pur percorrendo da anni, da più di un decennio, le stesse strade più e più volte, ognuna regali sempre emozioni nuove.

Dopo la débâcle clamorosa della
volta scorsa oggi ci ho riprovato e mi sentivo in forma fin da ieri! E così è stato nonostante il gran caldo che, come spesso capita, ho sofferto soprattutto al ritorno in autostrada, una vera fornace tranne brevi tratti, a cercare il fresco in galleria ogni volta che ne capitava una!
Partito di buon ora da Roma alle 9:15 ero già a Cocullo, pronto per la colazione e per sgranchirmi un po’ prima di affrontare le vere curve.
Da Cocullo la salita verso il valico dell’Olmo è rapida ed offre subito dei bellissimi panorami verso il massiccio del Gran Sasso e quello della Maiella, al valico mi concedo un breve fuori pista per godere da ancora più in alto il panorama come già fatto
l’anno scorso! Fermarsi ad ascoltare il rumore del vento, nessuno sulla strada sottostante, le montagne all’orizzonte. Fantastico (meglio non fermarsi a pensare se dovessi bucare in una delle mie passate su sterrato!).

Riscendo rapidamente verso la Val Giovenco, destinazione Pescina e poi Gioia dei Marsi per il valico omonimo, sempre divertente e rilassante, immerso in un verde intenso che quest’anno, grazie alle piogge abbondanti fino a maggio inoltrato, domina i paesaggi. Come sempre strade note percorse e ripercorse offrono sempre nuovi spunti, nuove emozioni.
Il caldo è sopportabile, basta un passaggio nei tratti in ombra o un po’ in quota, che l’aria rinfresca piacevolmente a recuperare un po’ di tono per i fondovalle assolati.
A Pescasseroli il tempo di fare un pieno e riparto: mi piacerebbe fare il giro che mi sono proposto, magari tutto! E quindi via di fondovalle del Sangro fino a Villetta Barrea e subito su per Passo Godi. E qui una cosa davvero strana ed una simpaticissima.
Mentre percorrevo un’ampia curva sulla sinistra, piegato quanto basta, improvvisamente ho avuto la netta sensazione che i dettagli della vegetazione ai lati sfuocassero, vedevo solo l’asfalto chiaro, ma lo vedevo venirmi incontro! Ero completamente sfasato, come vertigini! Una sensazione davvero particolare e niente affatto sicura quando si sta su una moto. Essendo perfettamente conscio di quello che stava accadendo ho rallentato fin quasi a fermarmi e la sensazione è scomparsa. Sospetto che la pressione mi abbia fatto uno scherzetto!
E subito dopo, uno scoiattolino nero stava attraversando la strada. Ho rallentato fino a fermarmi. Si è fermato pure lui, indeciso se proseguire o tornare da dove era venuto. Un po' spaventato. Mi ha guardato un paio di volte e poi è tornato nel bosco...con la coda all'insù come Cip e Ciop!





A passo Godi l’altopiano è sempre uno spettacolo! Riscendo rapidamente a Scanno, via per le Gole del Sagittario pennellando con calma le curve della strada stretta e panoramica e da Anversa degli Abruzzi per Sulmona e Scansano da dove inizio a percorrere una strada mai fatta prima: da Cansano verso sud, Pescocostanzo, passando da una meravigliosa faggeta di valle racchiusa tra i rilievi a Ovest e i contrafforti della Maiella verso Est. Refrigerio assicurato!
Data l’ora e la breve distanza punto verso Alfedena dove ho intenzione di mangiare al solito ristorante, “La ruota”. Come sempre eccellente e dai prezzi contenuti!
Dopo pranzo, le 14:30, il sole incocciava parecchio, e a quel punto ero un po’ indeciso avendo a disposizione varie alternative. La SS 158 verso Isernia, quella nuova e quella vecchia, bellissime, Forca d’Acero. Ma decido di mantenere il programma e restare in quota. Torno quindi verso nord e a Rivisondoli punto verso Palena lungo la bellissima SS 84, attraversando l’altopiano delle Cinque Miglia. La statale costeggia il versante adriatico del massiccio, che quasi strapiomba verso Est, tra Lettopalena la stretta valle del fiume Aventino a destra e le rocce a sinistra creano un effetto davvero bello. Ma che caldo! Da quel momento ho viaggiato col giubbetto completamente slacciato e senza guanti, con la visiera sollevata appena per trovare refrigerio.
A Fara San Martino, bellissima con le rocce strapiombanti sul paese della famosa pasta De Cecco, mi fermo e trovo refrigerio rinfrescandomi ad una bella fontana. Avrei voluto proseguire fino ad incrociare la SS 81 ma il timore di trovare troppo caldo più a valle mi ha spinto a restare in quota e passare da Palombaro e Pennapiedimonte ma ahimé faceva caldo lo stesso e la strada, almeno fino a dopo il primo paesino, è sempre abbastanza scassatella.
Il resto è routine fino a Chieti dove riscopro che entrare dalla SS 81 e pretendere di uscirne è praticamente impossibile, ti ci perdi sempre, sia da nord che da sud. E così anche per non aver trovato subito la strada per Penne e poi Teramo mi ritrovo sull’autostrada per Roma. Dopotutto è tardino e mi aspettano un paio d’ore di fornace almeno.





Alla fine della giornata avrò fatto più di 600 km!