sabato 28 ottobre 2017

E da domani, ora solare!

Ultimo giorno di ora legale per questo 2017 e così, dopo qualche titubanza (al solito) mi associo ad Alberto e con lui oggi un suo collega con una fiammante Suzuki SV, il nuovo modello completamente ridisegnato ma sempre una prima moto di tutto rispetto.

Appuntamento con calma all’uscita di Tivoli si decide per fare tutta la Tiburtina fino a Tagliacozzo passando, primo tratto degno di nota, per il valico dei Colli di Montebove. Da Tagliacozzo a Magliano dei Marsi e da lì, per evitare la noiosa e trafficata tratta fino ad Avezzano, un breve passata di autostrada fino a Celano e via per il valico di Forca Caruso.

Dopo aver cercato di mangiare qualcosa al volo da quelle parti si prosegue di buon ritmo fino al bivio per la Amiternina, la SS 261: constato che la Tiburtina verso le gole di San Venanzio è tuttora chiusa!

Bella strada, fatta verso sud la scorsa estate, stavolta verso l’Aquila: paesi microscopici pressoché deserti, paesaggi verso il Sirente molto belli, soprattutto con i colori di questo autunno tardivo.

Spuntino nei pressi de L’Aquila presso uno dei tanti camion attrezzati (dalla porchetta ai primi passando per polli arrosto e patate fritte) che si incontrano lungo le nostre statali. Attraversare la città mette ancora tantissima tristezza. Dal 2009 ancora oggi palazzi sventrati, macerie, cantieri aperti e mai richiusi…

Troppo tardi per me per assecondare Alberto con la sua proposta di salire al valico delle Capannelle e riscendere; si prosegue sulla SS 17 verso Antrodoco, da dove ha origine (arriva fino in provincia di Foggia!) e da lì la notissima Salaria in meno di un’ora ci riporta alla periferia nord di Roma.

Nulla di particolare da segnalare, tutte strade notissime. Da moltissimo tempo non capitava di percorrere la Tiburtina verso il valico di Forca Caruso verso nord: decisamente migliore farlo al contrario anche se paesaggisticamente una volta passato il valico da sud la vista verso il massiccio del Gran Sasso è bellissima.

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