sabato 3 novembre 2007

Tiepido novembre

Stamattina stavo per tornare a casa a rimettermi le scarpe da ginnastica! Ho comprato un paio di stivali da moto della Dainese. Ebbene? Non trovavo la leva del cambio e soprattutto nel tratto urbano dove cambiare è un continuo è stato un delirio di marce sbagliate, sfollate e grattate! Ma quando Andrea e Flavio li hanno visti mi hanno confortato dicendomi che è solo questione di abitudine e così è stato: sono bastate qualche decina di km per farci il piede!

Abbiamo organizzato questa gita con coloro i quali considero i miei figliocci motociclistici dopo tantissimo tempo con entrambi. Ed oggi Flavio ha detto una cosa molto bella, da ricordare. Di fronte al panorama offerto sulla piana del Fucino dalla strada che da Filettino scende verso Capistrello ha detto che pur di uscire con me si farebbe anche il GRA! :-)

Obiettivo della giornata era quello di farsi un bel giro fino per la Sublacense deviando verso l’alto, verso l’abitato di Jenne per la piccola provinciale che segue gli eremi benedettini che da queste parti abbondano. La strada che costeggia la valle dell’Aniene ed il parco dei monti Simbruini è molto bella e vale sempre la pena percorrerla se si è da quelle parti o se si è diretti verso la Ciociaria.

Poco prima di Trevi abbiamo sbagliato strada e ci siamo ritrovati a Vallepietra, fine della corsa, siamo dovuti tornare indietro perché da lì c’è solo una mulattiera che porta dall’altra parte! Ripresa la strada giusta saliamo per Filettino per poi riscendere sulla SP 30 che va verso Capistrello e la Val Roveto. La strada passa sul versante settentrionale in un fitto bosco e si incunea poi in uno stretto vallone: proprio in coincidenza di uno degli ultimi tornanti si apre un panorama grandioso sulla piana del Fucino, con l’altopiano delle Rocche ed il gruppo del Velino-Sirente all’orizzonte. Nei giorni più limpidi oltre queste ultime cime svetta il Corno Grande del massiccio del Gran Sasso.

A Capistrello mangiamo qualcosa insieme e suo malgrado Flavio deve rientrare.

Proseguo con Andrea raggiungendo Celano e da lì saliamo sull’altopiano delle Rocche dove inizia a tirare un vento piuttosto freddo ma l’aria è limpida ed i paesaggi sono splendidi. Scendiamo rapidamente verso l’Aquila da dove rientreremo a Roma con l’A24.

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Sublacense
Sublacense

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domenica 14 ottobre 2007

Raduno di Arsoli, due anni dopo

Torno ad Arsoli due anni dopo quello che fu il mio primo motoraduno.

Passeggiata in moto domenicale con la scusa di partecipare al raduno con tanto di motobenedizione ad Arsoli. Ho coinvolto Andrea. E sì, perché alla fine per uscire dal centro del paesino si è obbligati a passare da un vicolo che non permette più di due moto alla volta ed in testa al vicolo Don Antonio, prete motociclista, attende con acquasantiera ed aspersore!

Famosa è la battuta di questo prete su due ruote…Perché noi motociclisti siamo come gli angeli di nostro signore. Solo che loro volano in cielo e noi qualche volta voliamo per terra

 

 

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A parte gli scherzi la giornata è passata con molta poca moto, come sempre accade in queste occasioni. Dopo pranzo c’è stato però modo di portarmi tre o quattro sui colli di Montebove percorsi come due anni fa ma al contrario, da Tagliacozzo verso Carsoli.

sabato 15 settembre 2007

500 km tanto per sgranchirsi

Voglia di moto in questa bella metà di settembre con la giusta temperatura. Non ho fatto neanche una foto oggi e non so perché.

Comunque sia il giro quasi improvvisando mi ha portato di Tiberina SS 313 fino a Terni e da lì oggi per la prima volta ho percorso il bel tratto della SS 3 fino a Spoleto attraverso il valico della Somma. Questo tratto di strada soprattutto fino a valico è davvero sorprendente. Asfalto curatissimo, carreggiate ampie ed altrettanto ampie curve da percorrere in scioltezza.

Da Spoleto sulla SS 418 scavalco i deboli rilievi verso Acquasparta e mi trovo nella valle del Tevere. Raggiungo Marsciano via E45 e da lì la salita al Monte Peglia sulla SS 317 è divertentissima, scoperta l’anno scorso dopo il raduno di Colvalenza.

Sceso verso Todi dalla SS 317 lungo una discesa serpeggiante e fitta di curve mi ha decisamente convinto che è ora di cambiare le gomme della moto.

Un “giretto” dalle parti di Lugnano in Teverina e poi via a Bagnoregio da dove raggiungerò Roma passando da Montefiascone e dalla Cassia.


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sabato 18 agosto 2007

Si comincia dal Matese…700 km!

Forse a voler ricordare l’anno scorso e quella prima solitaria da 700 km oggi ho voluto arrivare fino al Matese o per lo meno da quelle parti. E così facendo tappa a Telese raggiunta comodamente con l’A1 e la superstrada alle 9 ero già a casa di mio zio a prendermi un caffè.

Quattro chiacchiere in simpatia e si parte.

Certo che le strade da queste parti sono un vero disastro ma tutto sommato quello che conta è andare in moto anche se sconnessioni, crepe ed avvallamenti sono quasi la norma almeno fino a Cusano Mutri, per non parlare di certi asfalti composti per lo più da ghiaia che rendono la strada particolarmente viscida. Basta rallentare no?

Continuando a salire raggiungo la piana di Campitello Matese. Sono solo. Un vento fresco rende l’aria ancora più limpida e questi paesaggi appenninici arsi e brulli hanno un loro fascino. Resto incantato per un quarto d’ora buono a guardare il volo di un falco che in cerchi concentrici sempre più stretti ma con una traiettoria spiraleggiante si sposta in quota in cerca di prede.

La discesa verso la SS 17 che porta ad Isernia è molto bella e fortunatamente su una strada ben tenuta. Traffico inesistente. Motociclisti idem. Sarà la zona?

Una volta ad Isernia mi accingo a salire per il valico del Macerone di cui ho sentito parlare. Niente di che. Pochi km a nord di Isernia e qualche curva ed è tutto finito. Molto più interessante e divertente invece il proseguimento lungo la SS 17 verso Rionero Sannitico ed il valico omonimo. Una serie di passaggi molto divertenti mi mettono alla prova.

Con in testa l’idea di fare entrambe le strade che percorrono il Parco Nazionale d’Abruzzo da nord a sud mi dirigo diretto verso Barrea con l’intenzione di raggiungere Passo Godi e Scanno e poi scendere verso le gole del Sagittario. Il ritorno verso sud, Pescasseroli, obbliga a passare da Cocullo, salire su fino al valico dell’Olmo e poi riscendere verso Ortona de’ Marsi e la Val Giovenco con un lungo giro anche se su strade molto belle. Sul valico vale la pena fermarsi e godere del paesaggio verso il gruppo del Gran Sasso che si staglia a nord all’orizzonte.

Da Ortona de’ Marsi preferisco fare la strada che passa dal Valico di Bisegna anziché la SS 83 del passo del Diavolo. E’ più stretta ma anche molto più divertente!

Sarebbe ora di iniziare a tornare verso Roma e da qui non resta che passare sotto Opi e salire verso Forca d’Acero da dove mi aspetta la bella discesa verso Sora attraverso la SS 666. Una vera e propria palestra per motociclisti.

Da Veroli SS 155 ed SS 412 Sublacense fino all’A24. Insomma altre decine di km piene di paesaggi molto belli e passaggi interessanti e divertenti.

Pescasseroli-Forca d’Acero
Forca d’Acero-Sora

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sabato 30 giugno 2007

Dalla Valnerina al Gran Sasso

M’è piaciuto talmente tanto tornare a Castelluccio di Norcia in occasione del raduno che decido di ripassarci anche oggi. Con me si associa Andrea che avrebbe dovuto partecipare al raduno; stavolta però vorrei arrivarci da nord visto che venendo su da Visso si apre dapprima una seconda piana che pur essendo molto più piccola e non coltivata a lenticchie non ha nulla da invidiare a quella più grande e famosa a sud del paese.

E così ci lasciamo portare dalla SS 313 Tiberina verso Narni per poi proseguire passando dalla sempre contorta Terni nella SS 209 della Val Nerina. Andrea non è mai stato su nessuna delle strade fatte oggi e resterà entusiasta.

La statale della Val Nerina è sempre molto divertente e dopo averla scoperta l’anno scorso in occasione della unica uscita con un mio ex collega di lavoro credo che mi rivedrà spesso! Su un fondovalle molto bello si snoda con parecchi cambi di direzione e tratti veloci lungo il fiume Nera che qui è poco più di un torrente e dopo aver attraversato delle strette gole arriva all’abitato di Visso. Lungo il percorso è facile vedere le vasche dove fanno allevamento di trote.

Arrivare da nord vuol dire anche passare sotto le cime del Monte Sibilla in un percorso molto bello e verde.

L’arrivo sulla piana che si apre improvvisa davanti a noi è sempre molto emozionante ed Andrea ne è rimasto davvero colpito.

Scendiamo a valle sulla piana maggiore e da lì è pressoché obbligatorio salire a Forca di Presta, sotto il Vettore da dove si gode di uno splendido panorama verso il Terminillo ed il Giano a sud-ovest e verso i primi contrafforti del gruppo del Gran Sasso. Ho fatto questa strada in occasione dello scorso raduno ma oggi percorrerla al contrario ha un altro sapore.

Mi hanno parlato della SS 81 tra Ascoli Piceno e Teramo. Scendiamo allora sulla Salaria per raggiungere Ascoli in breve tempo e da qui imboccare la SS 81 per Teramo. Fantastica proprio come me l’avevano descritta e dopo aver studiato la carta la cosa migliore da fare, soprattutto per continuare a divertirsi con tante curve è quella di prendere la SS 80 per L’Aquila.

Facciamo una deviazione verso l’altopiano di Pietracamela da dove si gode una vista magnifica su entrambi i corni del Gran Sasso. Starsene sdraiati su quei prati è bellissimo e ne approfittiamo per fare una sosta ristoratrice.

Riscesi sulla SS 80 ci aspettano ancora decine di km di curve e dopo il valico delle Capannelle la discesa verso la piana aquilana è sempre splendida. Conosco bene quella strada ma ogni volta riserva divertimenti inattesi.

Si sta facendo tardi e ci dirigiamo verso il casello di Tornimparte per tornare a Roma di A24.

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sabato 2 giugno 2007

Raduno 2007

E così anche quest’anno un raduno al centro Italia e decido di andarci. So già che i ritmi saranno lenti e che tutto sommato a parte la giornata passata in compagnia ed il divertimento offerto nel viaggiare in un gruppone consistente di motociclette non ci sarà altro. La maggioranza, proveniente anche da parecchio lontano era presente fin da ieri e si fermerà fino a domani ma avendolo organizzato a non molta distanza da Roma decido di essere presente partendo di buon ora da Roma.

E così per essere dalla parti di Arquata del Tronto per le 9 al massimo alla 6:30 sono già in viaggio. Il tempo non sembra promettere un gran sole all’orizzonte e nuvoloni neri si addensano verso il Terminillo che già vedo da Roma nord e così nel dubbio indosso i pantaloni della tuta antipioggia, non si sa mai. Non pioverà ed anzi la giornata sarà molto soleggiata, almeno fino al tardo pomeriggio.

La Salaria mi conduce con calma fino al luogo dell’appuntamento e appena passato il km 130 circa, poco prima del bivio per Amatrice una fitta nebbia mi sorprende improvvisa. Il sole basso all’orizzonte inizia a farsi strada e lo spettacolo è davvero bello. Certo il casco nuovo non aiuta visto che non è dotato di filtro anti appannamento e mi costringe a tenere la visiera appena aperta.

Raggiungo il gruppo presso l’abitato di Comunanza, nelle Marche e mi ritrovo a fare il pieno nell’unico distributore del paese insieme ad altri.

Il primo obiettivo è portarli a Forca di Presta, sotto il Monte Vettore da cui si apre un panorama fantastico sulla Piana di Castelluccio. Ho scoperto questo posto l’anno scorso grazie ad un ex collega di lavoro con cui ho fatto quell’unica uscita in moto insieme (poi per vari motivi non ce n’è stata più occasione).

E’ un posto stupendo. Un altopiano intorno ai 1300 m di quota lungo circa 3-4 km e largo un paio, con i prati dove è praticamente coltivata la lenticchia, quella di Castelluccio ovviamente, e se si capita nel periodo di fioritura i prati assumono un aspetto multicolore con predominanza del viola. Il tutto sovrastato dalla cima del Monte Vettore con i suoi oltre 1400 metri ed il minuscolo paesino di Castelluccio, forse il secondo comune più alto dell’Appennino dopo Rocca di Cambio.

Ovviamente chi non conosceva questo posto ne rimane entusiasta e scendendo da Forca di Presta il gruppone si ferma su un rettilineo per fare delle foto.

E’ un giro breve quello organizzato quest’anno e come spesso accade nei raduni una parte del gruppo si è persa chissà dove e ci ritroviamo in una dozzina su tutt’altra strada rispetto a quella prevista come giro. Fortunatamente sono strade che conosco e riesco a condurre il gruppo fino al ristorante!

Dopo pranzo una bella corsa in discesa sulla SS 471 che scende verso Posta. Saluto gli amici e mi dirigo verso Roma via SS 4 Salaria. Neanche pochi km ed inizierà a piovere fin quasi a Roma! Ma mi hanno detto poi che gli altri tornando verso nord, verso l’albergo, hanno trovato un vero e proprio nubifragio!

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