venerdì 29 giugno 2012

Crac…e la moto non va più

29 giugno. Festa patronale romana.

Il mio barbiere, motociclista anche lui, con cui raramente si è usciti insieme a causa del suo lavoro e del mio non amare uscire in moto di domenica, mi convince a fare un giro con lui, portandolo per strade e percorsi che altrimenti da solo non saprebbe organizzare.

La cosa fu fatta nel 2008 come prima volta e quel giorno Barnaba si è spalmato per terra distruggendo mezza moto, due anni fa con un suo altro conoscente senza alcun motivo la pasticca posteriore della Bandita appena montata andò in fumo e, dulcis in fundo, bucai ad oltre 100 km da casa fatti dopo una riparazione con la bomboletta che non sai mai se tiene davvero (per fortuna le gomme allora erano da buttare).

E così oggi, a metà giro, dopo aver sbagliato strada prima di Rocca San Casciano, quasi al termine della provinciale che riporta sulla SS 67, improvvisamente sento strack, patrack…zzzzzzzzz e la mia moto muore lì…(pick up delle candele in pezzi, frullata di carter spaccato, fuoriuscita dell’olio bollente su gomma e stivale…santo stivale!!!)

Come dite? L’ho pensato anch’io ma sono e voglio restare troppo razionale per crederci!

Un’ora di attesa del carro attrezzi sperduti dove il telefono prendeva pochissimo e male. Su consiglio del soccorritore motociclista anche lui (daì retta ai bischero…oh he tu la lasci qui he l’è un mucchio di incapaci…la si porta a Firenze che l’è autorizzato Suzuki!) portiamo al moto a Firenze e poco prima congediamo il mio barbiere affinché si goda almeno una parte del giro di ritorno indirizzandolo verso il Passo di Croce a Mori. E per fortuna era festa solo a Roma!

Diagnosi: circa 130 € di pezzi di ricambio ma il mecca guarda laconico la piramide atzeca che la mia gomma anteriore aveva al posto del solito profilo e mi fa? “…e hodeste hommine?”…mi preventiva un fantastico prezzo di 200 €, davvero ottimo, per delle Pirelli Diablo e lo incarico di fare anche il cambio gomme.

Dopo avergli lasciato giubbino e casco, in una torrida Firenze con pantalone (estivo un par di ciufoli quando ci vai a piedi), stivali e maglietta della nazionale tedesca (…giusto ieri contro i tedeschi agli europei per fortuna vittoriosi) mi incammino a piedi verso Firenze Campo di Marte. 44 € di biglietto tra locale per Santa Maria Novella e Freccia Argento per Roma ed alle 20:40 la mia fantastica mogliettina m’è venuta a prendere alla stazione. Sabato prossimo “l’è bella he pronta”…

sabato 2 giugno 2012

Tra Lazio, Abruzzo e Molise. Un giretto…da 700 km!

E dopo un maggio estremamente piovoso si parte per un gran bel giro.

Quasi improvvisando mi trovo sulla A24 e decido di uscire a Celano (AQ) per tornare dopo un bel po’ sull’Altopiano della Rocche attraverso la bella SS 696 a partire da sud. L’aria è fresca ed invita a viaggiare tranquilli e rilassati a godersi il fresco ma le strade sono bene asciutte e senza insidie neanche nelle zone in ombra come accade anche d’estate in montagna.

Una ricca colazione nella piazza di Rocca di Mezzo e poi via verso nord, verso la piana de l’Aquila. Come spesso accade mi perdo un po’ tra le varie stradelle vicinali della zona di Panfilo d’Ocre ma alla fine, tra i resti ancora drammatici e così evidenti del terremoto raggiungo la SS 261. Una bella strada di fondo valle che improvvisamente risale verso la provincia di Pescara e che invece ridiscendo verso la Tiburtina dopo Castelvecchio Subequo.

Quest’anno è la seconda o terza volta che passo di qua ma ogni volta è sempre divertente, è davvero un gran tratto di strada per motociclisti.

A Collarmele volto verso sud-est, Pescina, Ortona de’ Marsi nella Val Giovenco: il mio obiettivo è la vecchia SS 83 che fa il giro intorno al massiccio che sovrasta Cocullo e che la A25 attraversa con una galleria di oltre 3 km: il valico dell’Olmo. Ho visto agonizzare una serpe che era stata appena schiacciata dalle ruote di una macchina. M’ero fermato per spaventarla affinché si togliesse dalla strada e invece stava lì a contorcersi e schizzare sangue dalla bocca ad ogni torsione!

Da Cocullo per stradelle vicinali e bruttarelle vado verso Sulmona e da lì a Pacentro salgo verso la Maiella in cerca di frescura: fa davvero caldo oggi. La salita da Pacentro sulla SS 487 è una sorpresa. Fatta in discesa diversi anni fa con Barnaba si rivela divertente e sicura e piena di tornanti che pare lo Stelvio!

Resto su questa Statale fino a Passo San Leonardo e ridiscendo (la strada da qui è davvero mal tenuta!) verso Roccamorice dove un locale mi conferma quanto avevo visto sulla carta: c’è una strada piccola e stretta ma che passa in boschi e bei posti da vedere che porta dritta al Blockhaus, sopra Passo Lanciano, la parte più alta della Maielletta e raggiungibile in moto od in auto.

Una breve sosta a godere il panorama verso l’Adriatico e Monte Amaro (la vetta del massiccio della Maiella) e ridiscendo verso Pretoro e Guardiagrele, sulla SS 81 prima e su strade provinciali poi, fatte altre volte, da solo o in compagnia, che mi lasciano costeggiare tutto il versante orientale del massiccio: Palombaro, Fara San Martino, Lama dei Peligni, Palena.

Al termine dell’ultimo breve valico (della Forchetta) si apre davanti a me verso sud la Piana delle Cinque Miglia verso Roccaraso. Quasi d’istinto seguo un gruppo di motociclisti che deviano a sinistra verso Ateleta. Ottima scelta. Una bella strada sale in fretta e ridiscende rapida verso la val di Sangro…un altro po’ e arrivo sulla costa adriatica!

E’ ora di rientrare…hai voglia! Superstrada fino al bivio per la SS 17 e come se non bastasse per oggi mi faccio i valichi di Rionero Sannitico e del Macerone sempre belli e divertenti anche se lo sono molto di più verso nord.

La SS 627 della Vandra mi riporta ad Atina e poi di superstrada a Sora. Con breve deviazione per un saluto a Casalvieri.

Ferentino, A1…a casa.

 
Visualizzazione ingrandita della mappa

Video della stradella che da Roccamorice porta alla Maielletta