venerdì 26 febbraio 2021

Prenestini

Le prime belle giornate tiepide abbastanza si fanno sentire e quindi arriva la mezza voglia di uscire, ma senza esagerare. Da solo è ormai un po’ che inizio ad annoiarmi e siccome in questa stagione non c’è tempo per farsi dei grandi giri allora meglio restare in zona.

E devo dire che è stata una scoperta di stradelle provinciali in paesaggi gradevolissimi e pressoché totale assenza di traffico tranne che per le due consolari tristemente famose per questo: la Prenestina all’andata e la Casilina al ritorno.

Non andavo a Guadagnolo dalla metà degli anni ‘80 e riscoprire questo borgo, il centro abitato più alto del Lazio, balcone della provincia dai suoi 1218 m slm! Peccato per la densa foschia oggi. Lo stesso dicasi per Castel San Pietro, sopra Palestrina.

Partito con calma verso le 11 col GRA ho raggiunto la via Prenestina e sono partito in direzione Palestrina. Un errore mi stava portando verso Tivoli ma ho recuperato passando per una bella strada di campagna. Inerpicatomi nel centro storico di Palestrina e poi su a Castel San Pietro lì mi sono fermato una mezzoretta al sole a godere l’aria tersa osservando con tristezza la spessa cappa di smog sopra Roma.

Ripresa la strada per Capranica Prenestina, devo dire molto bella, ho quindi deviato per l’unica strada che porta a Guadagnolo, abbarbicato sul monte omonimo con il suo caratteristico mucchietto di casette una addossata all’altra per tenersi caldo!

Anche qui sosta panini e bevanda a prendere il sole sul belvedere, come una lucertola.

Ripresa la strada obbligata verso Capranica da lì ho puntato per Rocca di Cave e Cave, raggiunta con una discesa ripidissima e ricca di una dozzina di tornanti!

Il resto è storia fino alla trafficatissima Roma.

Oggi per una volta, stivali a parte, ho lasciato a casa giacca tecnica e pantaloni con protezioni e me ne sono andato a spasso con un giubbotto di pelle ed un paio di jeans!
















martedì 2 febbraio 2021

Caricabatterie…

Il problema di abitare in una grandi città, tanto più a Roma, è che per farsi una passeggiata in moto che sia degna del suo nome, vedere un po’ di verde e qualche collina, devi allontanarti parecchio.
E così ciò che voleva essere un giretto tanto per tenere la batteria in forma s’è trasformato in un girello da quasi 150 km!

Niente di particolare comunque, se non lo stato pessimo della maggioranza delle strade, il traffico ad eccezione di qualche tratta più isolata (Santa Severa-Tolfa e Tolfa-Manziana) e l’abbigliamento decisamente “cittadino”: jeans e giubbotto per capirci, complici un’aria che al sole era gradevole pur se freschina, vista anche l’ora tarda.

La passeggiata su strade molto note e campagnole, ad eccezione dell’Aurelia che dal GRA mi ha portato fino a Santa Severa, godendomi tanto sole e lentamente, visti i limiti e i numerosi autovelox.

Niente di che insomma, ma vale la pena ricordarsene.