sabato 7 dicembre 2013

Dalle parti della via francigena

E dopo aver saltato novembre (ma non è mica obbligatorio uscire tutti i mesi…) per via del tempo inclemente eccoci qui, il sottoscritto ed Alberto per un giretto senza pretese ma comunque divertente.

Splendida giornata assolata, freddina ma neanche troppo ed assolutamente godibile nelle ore più calde. La sosta alla mezza per il pranzo a Tuscania (stesso localino familiare) è stata strategica. Per quel che mi riguarda ho patito abbastanza il freddo e l’umido sulla Cassia al ritorno a causa anche del fatto che il sole era bell’e tramontato!

Non è la prima volta che si scegli un itinerario da queste parti quando inizia a far freddo e come nel 2008 o nel 2011 oggi abbiamo deciso di bighellonare nel viterbese, nella Tuscia a ridosso della via francigena con qualche brevissimo sconfinamento in provincia di Grosseto.

P1160528-PAESAGGIO 2Le strade percorrono a volte tratti di campagne pressoché deserte su altopiani verdi e sono spesso interrotte da saliscendi curvosi quando si infilano in vallette boscose tagliate tra i tufi che caratterizzano tutta quella zona. Ogni tanto qualche paesino tutto di case fatte anch’esse di blocchetti di tufo, marroni come questi e resti qua e là di ponti P1160528-BOLSENA 2medievali se non romani, rocche e pezzi di acquedotti.

La strada del ritorno verso San Lorenzo Nuovo, una breve sosta a Bolsena per una bevanda calda e poi via di Cassia, come al solito trafficatissima dopo Viterbo e fino a Roma.

Una bella giornata. Alla prossima!


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sabato 19 ottobre 2013

Ottobrata d’Abruzzo

Grande e piacevolissima giornata e dopo tanto attendere l’onore di avere Barnaba con noi. Stando alla nuvolaglia compatta ed all’umido delle prime ore della giornata sembrava che ancora una volta le previsioni avessero sbagliato alla grande ma fortunatamente verso mezzogiorno è schiarito completamente ed il tepore del sole si faceva sentire decisamente. Strade bene asciutte.

La nuova cavalcatura è decisamente piaciuta ad entrambi.

Prima uscita ufficiale con la GSR 600. Che dire se non che ho ritrovato fin dall’inizio il piacere di andare in moto! Leggera, maneggevole, reattiva. Forse un po’ nervosa (mi ha risposto male più volte…avrebbe detto Alberto!) e scattosa quando si trova ai bassi regimi tipici degli andamenti sul misto con cambiamenti di direzione continui ma teniamo anche conto che soltanto oggi ho iniziato a prenderci confidenza!

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Fino a Tagliacozzo, in pratica solo per le prime curve affrontate oggi, sentivo però il manubrio un po’ troppo morbido, con la tendenza a chiudere. E così alla prima sosta ho stretto del tutto l’ammortizzatore Ohlins. Esagerato! Una regolazione decisamente da pista tanto che il manubrio sembrava bloccato. L’ho quindi allentato un po’ e sembra abbia trovato il giusto compromesso per un uso stradale e cittadino e in curva la brutta sensazione è scomparsa!

Alberto e Barnaba hanno voluto passare dai Colli di Montebove che avevano sempreP1160072 evitato per antipatia…Gran bel giro nonostante la sorpresa d’aver trovato chiusa la galleria che collega Campo Felice all’altopiano delle Rocche. E lo sarà fino a dicembre per lavori. Siamo quindi dovuti riscendere dalla strada per Lucoli che è comunque molto divertente. Notevole anche la SS 261 che San Demetrio nei Vestini si allaccia alla Tiburtina all’altezza di Castelvecchio Subequo. Sosta allo stesso ristorante dove io ed Alberto andammo lo scorso aprile ma stavolta eravamo solo noi e le nostre moto!

Per fortuna non c’è venuto di in mente di arrivare lì passando dalle gole di San Venanzio perché la strada è chiusa per lavori. Lavori che però ci hanno permesso di trovare un asfalto nuovissimo ed intatto per tutto il bellissimo tratta di SS 5 fino a Collarmele.

Da lì Pescina e via Gioia dei Marsi fino a Pescasseroli. Troppo tardi per scendere verso Opi e risalire da Scanno decidiamo di tornare a nord passando però da Bisegna. Gran belle strade entrambe.

100 km di A25/24 ancora con un po’ di luce ed a casa. E a proposito di autostrada. Un paio di volte ho aperto…anche partendo da marce alte il motore di questa GSR dà delle grandissime soddisfazioni!

 


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sabato 28 settembre 2013

Dal breve e sofferto amore al colpo di fulmine

Dopo appena 9 mesi ho di nuovo cambiato moto!

Nei giorni seguenti alla pur bella uscita del 14 settembre scorso ho cominciato a rimuginare. In definitiva per quanto bella e decisamente di ottima qualità motociclistica la Kawasaki Z750 non mi ha mai entusiasmato. Difficile a descrivere ma sono quelle sensazioni che solo un motociclista può ben comprendere. Niente feeling. La sentivo sempre troppo pesante, troppo rigida negli inserimenti in curva, troppo dura nel copiare il terreno soprattutto se un po’ accidentato ed altre cose ancora. E forse l’averla abbassata ne ha un pochino compromesso l’agilità…ma ormai non importa. Insomma, è probabile che l’abbia acquistata solo perché le condizioni economiche a cui mi fu proposta erano decisamente ottime.

 

E così rimuginando ho ripensato quasi per caso al fatto che la Suzuki GSR 600 mi piacque dall’inizio. Sono andato a vedermi la scheda tecnica e mentre mettevo un annuncio di vendita della Kawasaki, così per provare eventuali reazioni, ho trovato un annuncio per una GSR 600 Yoshimura in splendide condizioni presso un rivenditore di Rieti. La Yoshimura si distingue dalla normale per gli scarichi in acciaio omonimi omologati, finiture in ergal rosse, colorazione rossa dei cerchioni, sella bicolore e qualche altro dettaglio.

2013-09-27 18.24.53Ho mandato una mail al concessionario, ho scambiato due parole col titolare che dopo aver visto le foto mi ha garantito un ottimo prezzo di ritiro per la Z750 (in pratica quanto ci ho speso tra acquisto e modifiche varie) e così sabato scorso mi sono fatto una passeggiata a Rieti per vederla.

Colpo di fulmine! Me l’ha tirata giù dal piano delle esposizioni dove era ferma da tempo, l’ha fatta partire con i cavi e mi ha fatto fare un giretto di qualche km lì intorno. Avete presente quando salite su una moto e la sentite immediatamente vostra? Così è stato. Docile, leggera, maneggevole, pronta e reattiva e comunque sia pur sempre una moto da 100 CV in appena 180 kg!

E’ di luglio 2008 con soli 23.000 km!

L’estetica poi. Il vecchio proprietario che ho avuto modo di conoscere, 2013-09-27 17.49.59meccanico di moto di professione, è il classico tipo attento ai particolari. Tanto da aver trasformato la Yoshimura con finiture in carbon look al posto delle normali plastiche, parafango posteriore compreso. Ha montato un ammortizzatore di sterzo Ohlins, la molla posteriore è rinforzata (viola!), gli steli delle forcelle anteriori sono sfilati e rinforzati e proprio come avevo fatto io sulla Kawasaki tubi in treccia rossi della Ferracci. La moto è infine piena di finiture in ergal rosse, leve freno, cambio, rinvio della frizione e tappo olio compresi; paracolpi e bilancieri in ergal, viteria rossa ovunque…Ha persino cambiato il porta targa posteriore e le frecce posteriori che però a me non dispiacevano neanche in originale. Uno spettacolo da vero coatto e, tutto sommato, proprio il tipo di moto che esteticamente mi piace parecchio: almeno la farò finita di metter fascette rosse ovunque! Unica cosa che mi ha poco convinto gli pneumatici. Montava Metzeler Racetec K2 decisamente race e nonostante tutti mi abbiano detto che sono ottime gomme il responso finale è stato che per un uso anche invernale su strade fredde e spesso umide potevano non essere proprio adatti.

Ieri sono andato a ritirarla e d’accordo col rivenditore mi sono fatto scambiare le gomme mettendo sotto la GSR le ancora buone Pirelli Diablo Rosso II, batteria nuova, cambio olio e filtri, verifica trasmissione, catena e via! E c’era giusto il tempo di farsi una salita e discesa a Pian dei Valli verso il Terminillo.

Che dire. Nonostante fosse il primo approccio curvoso con la Suzuki mi sono divertito ed ho subito apprezzato la leggerezza e la reattività della nuova moto!

sabato 14 settembre 2013

Settembre andiamo…

E’ tempo di migrare scriveva D’Annunzio ma oggi anziché la transumanza dei pastori abruzzesi pur avendo percorso strade molto vicine a quei territori abbiamo passato una bella giornata su gran belle strade quasi bissando al contrario parte della mia uscita di luglio.

E tutto bene nonostante un problema alla spalla che mi affligge da un bel po’.

Flaminia, tanto per uscire da Roma come direbbe Alberto, tutta la sempre bellissima Val Nerina, da Visso su verso la piana di Castelluccio che incanta ogni volta con i suoi colori ed affascina la vista del Monte Vettore così spoglio ed imponente. Il valico di Forca di Presta verso la Salaria; SS 81 per Teramo e la 80 verso l’Aquila: bellissime e divertenti. Una deviazione verso il lago di Campotosto e la strada dal lato di  Mascioni ci regala scorci mai visti prima verso il versante settentrionale del lago dalla cui sommità si stagliano in lontananza Monte Corvo, Monte Giano e Monte Vettore imponente e massiccio. La lunga discesa verso Montereale l’ho ripercorsa dopo anni e mi sono ripromesso di farla al contrario appena possibile. A Scoppito mi separo da Alberto che per impegni è rientrato a Roma prima di me e mi concedo una bella deviazione verso Campo Felice passando dalla vecchia statale di Lucoli per salire e dalla variante fino al casello di Tornimparte.

Link alla video lista con i filmati di Alberto

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Una bella giornata assolata ma decisamente freddina tanto per non smentire questa estate 2013 che ha visto ogni mia uscita caratterizzata da un bel freschetto nonostante il periodo!

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Curiosità del giorno. Mai successo prima d’ora per poco oggi non ci perdiamo l’un l’altro. Poco prima di Castelluccio mi sono fermato a fare delle foto della piana mentre Alberto che era andato avanti s’era fermato poco dopo il paese. Quando sono passato non l’ho visto e convinto fosse andato avanti sono andato oltre; l’ho aspettato all’incrocio per Forca di Presta, al valico e niente…convinto fosse davanti a me era invece dietro. Proprio mentre stavo per fermarmi –e comunque andavo molto piano- me lo sono visto arrivare dietro!

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sabato 20 luglio 2013

Brividi estivi

Oggi molto spesso mi sono posto un quesito. Ma siamo a luglio? Sia oggi che la volta scorsa nonostante la temperatura cittadina desse l’illusione di un gran caldo l’abbigliamento estivo da moto si è decisamente rivelato al limite…del brivido. Passi per i pantaloni perché come noto le gambe sentono meno gli effetti termini e sono vicine al motore ma il giubbino traforato si è rivelato decisamente inadeguato già dal km 40 della Salaria tant’è che prima di salire su al Terminillo ho indossato sotto il giacchetto in acetato tappa buchi che danno in dotazione! E devo dire che a parte i tratti tra Teramo ed Ascoli Piceno ed al ritorno lungo la Val Nerina assolata fino a casa l’ho sempre tenuto sotto…ed una volta anche sopra visti i goccioloni che hanno accompagnato il mio tragitto dal valico di Forca Canapine fino alla Val Nerina.

Insomma decisamente freddino visto il periodo…o forse sono più freddoloso? O forse c’è il deciso contributo dovuto alla mancanza della protezione che dava la semi carenatura del Bandit?

Gran bel giro comunque che conferma le mia qualità di iron biker e la decisa scomodità complessiva della Z750 sul lungo tragitto: sella dura come tutte le sportive tanto che spesso per riposare le chiappe arretro a cercare la parte più morbida della mono sella anteriore. Se mi faccio due conti ho percorso quasi 600 km e sono sempre stato in sella scendendo per mangiare qualcosa un paio di volte ma per non più di un’oretta in tutto! Ma chi me lo fa fare?…E’ che da solo cos’altro potrei fare se non andare, andare, andare…e ovviamente tornare.

Il feeling con la moto ovviamente cresce anche se, lo ammetto, risento ancora spesso della inesperienza nel calibrare gas e marce con i suoi 110 CV e qualche leggera (ehm) deviazione dalla traiettoria c’è scappata anche ieri…

Il percorso mi ha visto tornare su strade note alcune delle quali non percorrevo da tempo ma che meritano sempre e memore dell’ultima volta che mi ha fatto perdere un sacco di tempo su stradacce inutili ho voluto cercare appositamente bei percorsi curvosi. La veloce Salaria, la salita al Terminillo dove faceva decisamente freddo! La discesa verso Leonessa su una strada paesaggisticamente sempre molto bella. Da Leonessa a Posta sempre divertente. Sulla SS 17 da Antrodoco verso l’Aquila per un istante sono stato tentato di deviare verso il Monte Calvo. Ogni volta che capito dalle parti de l’Aquila sono incuriosito dalla strada che si vede tagliare la base di questa cima osservando verso nord-ovest e mi hanno detto che il primo tratto è asfaltato: prima o poi ci vado.

La salita verso il valico delle Capannelle è arcinota per me e sempre divertentissima! Una sorpresa gradevole la SS 80 soprattutto dopo il km 30. Era pressoché deserta ed i suoi paesaggi sono sempre molto belli da percorrere. Ovviamente, memore dell’increscioso episodio dell’autovelox di 5 anni fa (minchia, già 5!!!) al km 40, la malefica galleria “Paladini” (vedi qui e qui) mi sono messo a 30 orari! All’uscita nessuna pattuglia di municipale imboscata e nascosta…ero pronto col medio alzato, giuro!

Altra strada percorsa proprio l’anno di quella multa è la SS 81 tra Teramo ed Ascoli Piceno ed anche questa è stata un gradevolissimo ritrovare di percorsi divertenti con arrivo in vista del caratteristico profilo frastagliato del Monte Ascensione.

Una volta sulla Salaria ero indeciso. L’idea di farmi i circa 170 km di Salaria per rientrare a Roma era parecchio sgradevole ma al tempo stesso e già da un paio d’ore, l’interno e verso le cime era carico di nuvoloni neri che non promettevano niente di nuovo con un primissimo pomeriggio ora giusta per dei bei temporali! E alla fine è stata proprio la seria minaccia di temporale verso sud che mi ha spinto a nord dopo Arquata del Tronto su per il Valico di Forca Canapine. Non credo di averlo mai percorso in questa direzione e devo dire che ho scoperto un tratto di strada decisamente bello e dai paesaggi inattesi, molto di più che non i tratto che da Norcia sale al bivio per Castelluccio. Il valico vero e proprio è poi proprio su questo tratto.

Basta guardare le foto per rendersi in parte conto di quel che ho avuto intorno fino a Norcia ed anche se per poco proprio da lì in poi e fino alla Val Nerina ho preso un po’ d’acqua. Più salivo più mi chiedevo se avessi fatto bene. A pochi km da me lampeggiava e tuonava e sembrava proprio camminassi sul bordo dei temporali tra qualche gocciolone isolato, raffiche di vento e fulmini in lontananza. Da solo senza incontrare nessuno! Tutto sommato un bel vedersi.

Ormai sulla strada del ritorno la Val Nerina è sempre molto bella da percorrersi in qualsiasi stagione (occhio agli autovelox fissi soprattutto tra Sant’Anatolia e Montefranco). Sono stato tentato di deviare per Spoleto e scendere dalla Somma ma era già un po’ tardi e tutto sommato appagato. Non tanto da evitarmi di andare a divertirmi un po’ sui primi km della SS 3 tra Terni e Spoleto che presenta una serie di curve ampie e divertentissime; infine, pur di non spararmi decine di km di superstrada ed autostrada fin da Orte ho deviato per la Flaminia rientrando verso Narni e da lì sono andato a prendere l’A1 a Magliano Sabino.

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sabato 22 giugno 2013

Solstizio…

Questa uscita era in programma da tempo ma a causa di impegni di lavoro ho dovuto disdire un mezzo programma ipotizzato con Alberto e Barnaba. Ma poi l’altro ieri salta fuori che non si deve più lavorare e così colgo l’attimo. Peccato per gli amici che ormai avevano riprogrammato.

Giornata bella col cielo velato e temperature decisamente basse rispetto all’afa cittadina dei giorni scorsi: ho inaugurato l’abbigliamento estivo ma dopo aver resistito fino a Cottanello (RI) ho dovuto indossare la fodera interna in acetato a disposizione della giacca e che all’occorrenza fa anche da protezione anti pioggia esterna. L’ho tolta solo verso le 14:30 e…a bassa quota!

 

Direi che ho preso decisamente confidenza con la Kawasaki e che riesco ora bene a dosare gas, scegliere le marce corrette e soprattutto…piegare quando serve, elemento direi basilare dell’andare in moto? N’est pas?

Oggi ho decisamente improvvisato: troppe idee e quindi poca prontezza nel decidere i percorsi come di solito cerco sempre di fare.

Con le idee poco chiare ho preso la Salaria ed a Passo Corese mi sono diretto sulla vecchia Ternana (SS 313): peccato averla lasciata per salire verso Poggio Mirteto. La provinciale che passa più alta da quest’ultimo paese verso Poggio Catino e poi Montasola e Cottanello è un vero disastro, stretta e dissestata…ancora stradelle sì ma non esageriamo! Quindi non vale assolutamente la pena passare alti per raggiungere Cottanello, tanto vale restare bassi sulla 313 ed al bivio di Configni salire su. Eppure questo sbaglio l’ho già fatto anni fa ed oggi ci sono ricaduto!

La strada del valico del Soglio tra Cottanello e Contigliano è sempre bella da percorrere anche se devo dire che l’asfalto l’ho trovato piuttosto malridotto a parte il tratto in discesa verso la piana di Rieti. Lo spostamento verso Piediluco restando sopra la SS 79 è stato un’altra distrazione da mancanza di programma e sono quasi arrivato a Terni per poi tornare verso est e poi a nord verso Arrone e la Valnerina.

Sempre bella la SS 309…con i soliti autovelox in agguato soprattutto nel primo tratto. Oggi ho puntato su strade mai fatte finora che devo dire sono state una bella scoperta. A Cerreto di Spoleto, evitando il bel tratto di circa 10 km tra le gole del Nera che comunque conosco bene, ho puntato verso nord, Sellano, su una bella provinciale nel verde boscoso che separa la Valnerina dalla piana di Colfiorito, sulla SS 77. Era parecchi anni che non capitavo da queste parti e devo dire che quest’ultimo altopiano merita sempre una sosta a lasciar spaziare lo sguardo intorno.

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Quasi al limite tra Umbria e Marche ho puntato una stradella verso Nocera Umbra, niente di che, ma con paesaggi alla mia destra molto belli dovuti alla piana sottostante e circondata da colline molto imponenti.

A Nocera via per le Marche, sulla Septempedana verso Fiuminata, stavolta all’asciutto. L’unica altra volta che la percorsi anni fa verso ovest pioveva a dirotto. Da Fiuminata a Fabriano è stata un po’ un’avventura soprattutto per la mia pazienza: una strada stretta e dissestata quasi peggio di quella che stamattina ha aperto le danze…unica consolazione una bellissima vista da sud abbastanza in alto per vedere in fila le cime del Cucco, del Catria e dello Stella, con il San Vicino dalla parte opposta verso l’Adriatico e la piana di Fabriano sotto.

Ma poi via per le belle strade marchigiane: Sassoferrato, Isola Fossara, le gole di Scheggia, col massiccio del Catria che lo sovrasta tante volte fotografato. Da Isola Fossara le rocce che incombono quasi a strapiombo sulle case sono davvero impressionanti!

A Scheggia via per Gubbio e poi Perugia su due belle strade divertenti e veloci, soprattutto gli ultimi km prima di Gubbio!

L’idea era quella di fare una deviazione per Marsciano ed il Monte Peglia ma parecchia stanchezza ed un cielo su Perugia piuttosto scuro e nuvoloso mi hanno dissuaso. E così via di pallostrada E45 ed A1 fino a Roma.

Nota dolente: la Z750 è decisamente molto più scomoda della Bandit e le lunghe percorrenze si sentono…e poi…ma quanto vibra?!?

 

 

 

 


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martedì 11 giugno 2013

Stradelle al martedì

L’aspetto più noioso delle uscite in giorni feriali è che occorre attraversare all’andata ed al ritorno una trafficatissima città ma la soddisfazione è grande sapendo che mentre i più producono il sottoscritto va a spasso!

Era moltissimo tempo, tanto da non ricordare quand’è stata l’ultima volta che mi sono preso delle ferie per uscire in moto. Avrei dovuto ieri ma per una serie di motivi non è stato possibile e così eccoci qua oggi, anzi anche meglio viste le pessime condizioni meteo di ieri. Per oggi erano previsti acquazzoni nelle zone interne per il pomeriggio e devo dire che a parte una mezzoretta d’acqua intesa presa tornando dal Lago di Campotosto m’è andata più che bene.

Un giretto senza pretese in cerca di “stradelle” note ma da tanto tempo non più percorse. Cosa sono le stradelle? Sono tutti quei percorsi pochissimo battuti, direi quasi per niente, dai motociclisti. Carreggiate strettine, asfalti a volte approssimati, nessuna velleità corsaiola ma grandi paesaggi, spazi aperti, guida rilassata ed un senso di appagamento che mi fa star sempre bene ed in pace con me stesso. Compresa la mezzora seduto su un muretto dopo la piana di Rascino a godermi la valle de L’Aquila di fronte a me, le cime di Campo Felice, il massiccio del Gran Sasso sotto nubi nere ed un violento temporale verso la valle dell’Aterno in lontananza con tanta acqua che veniva giù da quelle parti da occultare la vista delle cime retrostanti.

Ed oggi tutte stradelle, dai Colli di Montebove alla salita ai piani di Rascino; a parte ovviamente la mitica SS 80 che da Arischia sale al Valico delle Capannelle cercata appositamente per piegare…Idem la deviazione per il Lago di Campotosto sotto un cielo carico di nubi grigie e, peccato, un asfalto ancora umido ed a tratti bagnato per un temporale appena passato.

Peccato al ritorno. Ho voluto ripercorrere il percorso a ritroso ma sulla SS 80 ha cominciato a piovere forte e così la discesa per lo meno fino a pochi km prima di Arischia è stata bagnata…

Una bella giornata. Soprattutto diversa. E le genziane in fiore? Parliamone…

 

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sabato 18 maggio 2013

Colpi di fortuna girellando per l’Abruzzo

Dopo tanto aver atteso e tanta voglia di moto oggi finalmente sole e e temperatura ideale intorno ai 25 gradi nelle ore più calde: giusto due gocce di pioggia mentre si prendeva un caffè a San Sebastiano sulla strada che Ortona de’ Marsi sale verso il valico di Bisegna. Ed ovviamente tanti, ma neanche troppi, motociclisti in giro visto che in pratica questo è il primo sabato assolato dopo mesi di piogge persistenti. Personalmente non accadeva non so da quanto di far passare due mesi tra un’uscita e l’altra e saltando completamente il mesi di aprile.

I due colpi di fortuna?

Il primo dopo aver scattato qualche he fotografia dalle tra Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo Alberto dimentica la macchinetta fotografica poggiata sul portapacchi della sua moto, riparte, percorre qualche km, accosta di colpo ricordandosene e l’oggetto era ancora lì: fortunatamente non era caduto!

Il secondo episodio è stato davvero strano e della serie non si finisce mai di stupirsi…accaduto proprio durante la suddetta pausa caffè a San Sebastiano. La sosta, strategicamente voluta per capire se i goccioloni stavano aumentando ed a questo punto provvidenziale mi ha fatto scoprire che lo scarico era completamente staccato dal telaio perché i due perni che tengono la pedana passeggero che fa anche da supporto allo scarico mancavano! Anche se praticamente impossibile perderne uno che ciò accada a due lo è del tutto tenendo conto che sono perni con tanto di ferma filetto! E quindi l’unica spiegazione possibile è che durante la sosta al ristorante di Castelvecchio qualcuno abbia tentato di fregarmi lo scarico, dopo tutto un LeoVince Titanium come nuovo può far gola! A pranzo nello stesso locale c’era infatti un nutrito gruppo di motociclisti pescaresi a giudicare dall’accento e fuori ricordo d’aver notato una Z750 della stessa serie della mia.

Fortunatamente il supporto del collettore robusto ed il peso ridotto dello scarico hanno evitato il peggio: ha infatti retto per quasi 50 km. A questo punto abbiamo svitato i perni della pedana sinistra mettendola nel bauletto per poi fissare quella destra e risolto in pochi minuti.

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Ma la fortuna più grande la gran bella giornata, l’ottima compagnia di sempre e le strade abruzzesi sempre belle da percorrere in moto e con i soliti scorci di paesaggi appaganti. Oggi poi il verde fresco dei prati e dei boschi di primavera rendeva tutto più vivido.

Oggi ho iniziato a prendere decisamente confidenza con la moto con questa uscita su strade asciutte e gomme calde. Non riesco ancora a dosare bene il gas e decidere la marcia giusta e soprattutto, abituato con i rapporti corti che aveva la Suzuki, sbaglio spesso marcia entrando con una troppo alta e perdendo potenza sia in freno motore che in uscita col risultato che oggi ho fatto due o tre dritti da paura (ma senza pericolo!) neanche fossi un principiante alle prime curve e solo e sempre sulle curve strette a destra o sui tornanti. Le curve a destra: il mio handycapp. Altra cosa che dovrà maturare col tempo è l’abitudine allo stacco secco in chiusura e apertura del gas ai bassi regimi dovuta all’iniezione elettronica. Sembra un bicilindrico!

I tubi in treccia? Ora sì che stacca e frena come piace a me, morbida e decisa!

Ci siamo infine divertiti a tracciare qualche percorso con l’applicazione Pirelli Diablo per Android. Simpatica davvero! Risultati? Stendiamo un velo per oggi…ma va bene così!

PaperArtist_2013-05-18_12-30-41Grande giornata con un itinerario su strade notissime ma sempre molto belle da ripercorrere. Un brevissimo tratto di A24 fino a Vicovaro per poi avvicinarsi a L’Aquila prendendosela molto comoda fino a Magliano de’ Marsi. Sempre bello il giro verso Campo Felice. La salita contorta fino a Rocca di Cambio e la valle a nord del Sirente. La Tiburtina da Castelvecchio Subequo fino al valico di Forca Caruso stimolante e divertente, la val Giovenco, il valico di Bisegna sempre una bella variante al Passo del Diavolo per Pescasseroli e dopo tanti anni ho ripercorso la salita a Forca d’Acero da nord verso sud. Splendida conclusione la SS 666 fino a Sora col veloce tratto finale.

 

PS) che grande pena passare per via XX Settembre a L’Aquila e constatarne l’abbandono


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