sabato 6 luglio 2019

E nonostante la calura…finalmente!!!




Quasi come nel
2011! E con la stessa calura! Continuo a meravigliarmi di come pur percorrendo da anni, da più di un decennio, le stesse strade più e più volte, ognuna regali sempre emozioni nuove.

Dopo la débâcle clamorosa della
volta scorsa oggi ci ho riprovato e mi sentivo in forma fin da ieri! E così è stato nonostante il gran caldo che, come spesso capita, ho sofferto soprattutto al ritorno in autostrada, una vera fornace tranne brevi tratti, a cercare il fresco in galleria ogni volta che ne capitava una!
Partito di buon ora da Roma alle 9:15 ero già a Cocullo, pronto per la colazione e per sgranchirmi un po’ prima di affrontare le vere curve.
Da Cocullo la salita verso il valico dell’Olmo è rapida ed offre subito dei bellissimi panorami verso il massiccio del Gran Sasso e quello della Maiella, al valico mi concedo un breve fuori pista per godere da ancora più in alto il panorama come già fatto
l’anno scorso! Fermarsi ad ascoltare il rumore del vento, nessuno sulla strada sottostante, le montagne all’orizzonte. Fantastico (meglio non fermarsi a pensare se dovessi bucare in una delle mie passate su sterrato!).

Riscendo rapidamente verso la Val Giovenco, destinazione Pescina e poi Gioia dei Marsi per il valico omonimo, sempre divertente e rilassante, immerso in un verde intenso che quest’anno, grazie alle piogge abbondanti fino a maggio inoltrato, domina i paesaggi. Come sempre strade note percorse e ripercorse offrono sempre nuovi spunti, nuove emozioni.
Il caldo è sopportabile, basta un passaggio nei tratti in ombra o un po’ in quota, che l’aria rinfresca piacevolmente a recuperare un po’ di tono per i fondovalle assolati.
A Pescasseroli il tempo di fare un pieno e riparto: mi piacerebbe fare il giro che mi sono proposto, magari tutto! E quindi via di fondovalle del Sangro fino a Villetta Barrea e subito su per Passo Godi. E qui una cosa davvero strana ed una simpaticissima.
Mentre percorrevo un’ampia curva sulla sinistra, piegato quanto basta, improvvisamente ho avuto la netta sensazione che i dettagli della vegetazione ai lati sfuocassero, vedevo solo l’asfalto chiaro, ma lo vedevo venirmi incontro! Ero completamente sfasato, come vertigini! Una sensazione davvero particolare e niente affatto sicura quando si sta su una moto. Essendo perfettamente conscio di quello che stava accadendo ho rallentato fin quasi a fermarmi e la sensazione è scomparsa. Sospetto che la pressione mi abbia fatto uno scherzetto!
E subito dopo, uno scoiattolino nero stava attraversando la strada. Ho rallentato fino a fermarmi. Si è fermato pure lui, indeciso se proseguire o tornare da dove era venuto. Un po' spaventato. Mi ha guardato un paio di volte e poi è tornato nel bosco...con la coda all'insù come Cip e Ciop!





A passo Godi l’altopiano è sempre uno spettacolo! Riscendo rapidamente a Scanno, via per le Gole del Sagittario pennellando con calma le curve della strada stretta e panoramica e da Anversa degli Abruzzi per Sulmona e Scansano da dove inizio a percorrere una strada mai fatta prima: da Cansano verso sud, Pescocostanzo, passando da una meravigliosa faggeta di valle racchiusa tra i rilievi a Ovest e i contrafforti della Maiella verso Est. Refrigerio assicurato!
Data l’ora e la breve distanza punto verso Alfedena dove ho intenzione di mangiare al solito ristorante, “La ruota”. Come sempre eccellente e dai prezzi contenuti!
Dopo pranzo, le 14:30, il sole incocciava parecchio, e a quel punto ero un po’ indeciso avendo a disposizione varie alternative. La SS 158 verso Isernia, quella nuova e quella vecchia, bellissime, Forca d’Acero. Ma decido di mantenere il programma e restare in quota. Torno quindi verso nord e a Rivisondoli punto verso Palena lungo la bellissima SS 84, attraversando l’altopiano delle Cinque Miglia. La statale costeggia il versante adriatico del massiccio, che quasi strapiomba verso Est, tra Lettopalena la stretta valle del fiume Aventino a destra e le rocce a sinistra creano un effetto davvero bello. Ma che caldo! Da quel momento ho viaggiato col giubbetto completamente slacciato e senza guanti, con la visiera sollevata appena per trovare refrigerio.
A Fara San Martino, bellissima con le rocce strapiombanti sul paese della famosa pasta De Cecco, mi fermo e trovo refrigerio rinfrescandomi ad una bella fontana. Avrei voluto proseguire fino ad incrociare la SS 81 ma il timore di trovare troppo caldo più a valle mi ha spinto a restare in quota e passare da Palombaro e Pennapiedimonte ma ahimé faceva caldo lo stesso e la strada, almeno fino a dopo il primo paesino, è sempre abbastanza scassatella.
Il resto è routine fino a Chieti dove riscopro che entrare dalla SS 81 e pretendere di uscirne è praticamente impossibile, ti ci perdi sempre, sia da nord che da sud. E così anche per non aver trovato subito la strada per Penne e poi Teramo mi ritrovo sull’autostrada per Roma. Dopotutto è tardino e mi aspettano un paio d’ore di fornace almeno.





Alla fine della giornata avrò fatto più di 600 km!


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