sabato 22 settembre 2018

Insetti…

Premessa entomologica.

Oggi è stato un giorno che ricorderò per via degli insetti. E già: sarà stato questo caldo anomalo fuori stagione ma l'aria ne era piena praticamente ovunque. Non riuscivo a sollevare nemmeno mezzo centimetro la visiera del casco che qualcosa tentava di infilarsi dentro, più spesso del normale il rumore degli urti accompagnava la guida e la visiera in breve si sporcava di cadaveri vari. A Carsoli una vespa mi ha punto infilandosi tra sottogola e colletto della maglia, che dolore! E la reazione allergica mi ha creato rossore e prurito per tutto il giorno! E non basta. In tre occasioni insetti diversi si sono addirittura infilati sotto il colletto arrivando fino alla pancia, me ne sono accorto sentendo muovere qualcosa, per fortuna insetti non nocivi, e così dovevo fermarmi, spogliarmi e lasciarli uscire...cadaveri per le ciancicate che mi davo!

Dopo un'estate così piovosa come non approfittare di questo scampolo di sole e di caldo? Anche troppo forse, soprattutto nelle ore centrali della giornata a fondo valle. E un’altra nota positiva è il verde intensissimo delle campagne e delle colline, anche su in quota: la pioggia abbondante di questa estate umida ha lasciato il segno.

Come sempre senza particolare fretta dopo aver attraversato la città e dopo il breve tratto di A1 fino a Fiano Romano verso le 9 ero già a Passo Corese, pochi km di Salaria e mi sono avventurato alla scoperta di strade nuove, attraverso i Monti Lucretili. Fino a Scandriglia la strada è stata molto bella e panoramica, immersa nel verde e con dei bei panorami sia verso nord che verso sud. Da Scandriglia a Orvinio in realtà la strada è diventata una vera e propria carrereccia, molto scassata da percorrere piano evitando le buche più dure come cantava Battisti: dopo non molti km ed un cambio di direzione del paesaggio dal nord della Salaria al sud della Tiburtina ho raggiunto Orvinio per scendere rapidamente verso la Tiburtina passando da Vallinfreda e Riofreddo lungo un altopiano molto bello.

A Carsoli dopo un po' di indecisione, e dopo aver controllato la puntura di vespa appena ricevuta decido di salire verso Colli di Montebove, sempre gradevole, anche se oggi raramente ho cercato la tecnica dedicandomi più che altro al passeggio morbido. La discesa verso Tagliacozzo offre sempre panorami molto belli: superato astutamente e con un po' di fortuna sono riuscito ad evitare un imponente corteo funebre che aveva bloccato tutto il corso principale.

Dopo qualche km di routine devio per Magliano dei Marsi con l'intenzione di salire sull'Altopiano delle Rocche passando da Massa d'Albe. Non percorrevo questa strada da tantissimo tempo e devo dire che come sempre non delude, né per gli scorci sotto il Velino che per altre vedute,
A Rocca di Mezzo scendo per Secinaro costeggiando il Sirente a fondo valle, bellissima strada, l'ultima volta fu l’anno scorso.
Pausa pranzo gustoso a Castel di Ieri dove vengo a sapere che, tanto per cambiare, non è possibile raggiungere Raiano dalla Tiburtina attraverso le Gole di San Venanzio: ancora chiusa, o per meglio dire di nuovo chiusa, in quel tratto!

E così deviazione da Goriano Sicoli e tutto sommato il panorama sulla valle di Pratola Peligna con la Maiella imponente sullo sfondo merita sempre. Davvero imponente il massiccio della Maiella.

tratto chiusoLa mia intenzione era salire a Pacentro e da lì prendere direttamente per Passo San Leonardo tagliando: l’ultima volta durante un ricco giro trovammo la strada sbarrata con dei blocchi di cemento ma passammo lo stesso senza trovare grandi problemi ma stavolta quel famoso tratto chiuso ma non per noi era decisamente sbarrato! IMG_20180922_152937

A dir la verità un primo blocco importante l’avevo già trovato prima di arrivare a Pacentro, per una volta che venendo da Pratola Peligna ho imboccato la strada più breve mi sono ritrovato il cartello che avvisava del blocco ma l’ho ignorato pensando ai soliti blocchi di cemento: superato il primo passando nel mezzo pensavo fosse fatta ma tre tornanti e due km più su c’era da tornare indietro. I resti di una frana erano stati sparsi a formare delle barriere, un grosso masso ed un altro mucchio di sassi e terra. Ma visto che a forza di passarci intorno pedoni e ciclisti hanno creato dei sentierini mi sono arrischiato con la moto in precario equilibrio ma sono passato arrivando in paese, al ritorno stessa strada ma con moto condotta a mano sul primo tratto!
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Gasato dalla piccola avventura ho proseguito la salita dopo Pacentro, ignorato i cartelli che indicavano la strada chiusa da lì a poco, superando i soliti blocchi ma ad un certo punto, sorpresa! Non c'erano più possibilità di varco come quando passammo con Alberto.

E così un po' seccato e soprattutto accaldato anche troppo sono tornato indietro alla SS 17: un po' il caldo un po' la stanchezza non mi sono sentito di arrivare a Pescocostanzo per risalire la lunga e impegnativa strada per Passo San Leonardo che riscende addirittura a Scafa! E’ parecchio che dico a me stesso che mi piacerebbe tornare sulla Maiella ma ogni volta rinvio! Stavolta causa forza maggiore.

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E così sono ripassato fino a Goriano Sicoli per la stessa strada dell’andata, non mi andava più nemmeno di fare la bellissima Tiburtina fino a Collarmele e da qui ho puntato verso il Valico dell'Olmo sulla strada per Cocullo ma al bivio ho preso a destra per la Val Giovenco. La sosta al valico è sempre doverosa.

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La tentazione di andarmene a Pescasseroli dal valico di Bisegna c'è stata ma solo un attimo. In breve ero a Pescina. Il tempo di una bibita ed una dozzina di km fino al casello di Celano e poi via di autostrada a casa.
Niente di particolare da segnalare.


MAPPA

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