venerdì 10 luglio 2020

Di Sibillini (toh! una strada nuova…)

Premessa: anche oggi, venerdì, tantissimi motociclisti in giro. Sono sempre più convinto che siano tutte persone in giornata di cassa integrazione, o comunque di ferie obbligate.


Dopo 15 anni di strade sparpagliate tra Appennino romagnolo e molisano, fino a lambire le coste adriatiche e tirreniche, trovare una strada davvero nuova inizia ad essere difficile: a meno che, e sapete che non disdegno nemmeno queste, non ci si vada a selezionare stradelle improbabili o strade bianche!


Era mia intenzione tornare dalle parti delle bellissime montagne del gruppo dei Sibillini, costeggiando il versante orientale del Vettore, del Porche e del Sibilla: zone splendide anche se a tratti di nuovo immerso nella tristissima realtà delle zone del terremoto dell’agosto e dell’ottobre del 2016; dopo 4 anni ancora devastate e soprattutto con la stragrande maggioranza dei paesi, soprattutto le frazioni più piccole, disseminate di macerie.


E quindi, partito di buon’ora, dopo una notissima Tiburtina, la gradevolissima salita verso Vallinfreda e il bell’altopiano tra questa ed Orvinio, dopo la Salaria fino ad Acquasanta Terme, sempre molto bella ecco la la scoperta, breve ma intensa!


E’ stata davvero una sorpresa la strada percorsa tra la Arquata del Tronto sulla Salaria ed Amandola, a parte il primo tratto iniziale verso Forca di Presta. Avevo paura, dopo aver dato un’occhiata ieri sera a Google Maps, di trovare una stradella, tanto che stavo per raggiugere Amandola passando da Comunanza (per quello mi ero spingo fino ad Acquasanta). Invece è una provinciale ben tenuta, a tratti asfaltata da poco, corsie non strettissime e soprattutto pressoché deserta, con pochissime macchine. Da Pretare, tra tornanti e zig-zag, con ampi panorami verso l’Adriatico e sormontata sulla sinistra dalle rupi del Vettore che strapiomba verso est, sale rapidamente fino a Montemonaco, col bel panorama delle Gole dell’Infernaccio sotto il Monte Sibilla e da qui ridiscende rapida verso Amandola, da cui riparte a salire lungo una bellissima strada verso Bolognola: tratto quest’ultimo che conoscevo per esserci stato un paio di volte, l’ultima con Alberto nel
2015 e prima ancora per festeggiare il decennale della moto la scoprii innevata!

Con cielo un po’ nuvoloso per il gran calore, l’aria fresca ed una brezza delicata è stato davvero bello mangiarmi un gustosissimo panino, fattomi preparare ad Acquasanta Terme, in un’area picnic nel bosco, con tanto di scoiattolo curioso che certamente si sarà spazzolato le briciole lasciategli sul tavolo!


Ridisceso da Bolognola verso Fiastra ed il suo bellissimo lago decido di tenermi ancora un po’ largo e quindi punto verso la val di Chienti, verso Muccia, e da qui sulla vecchia statale 77 fino a superare il valico di Colfiorito. Deviazione sulla “Sellanese” e dopo aver scavalcato si scende verso la Val Nerina, sempre divertente e bellissima, anche se oggi torrida!

Il resto è quasi storia nota, a parte una deviazione sul raccordo Terni-Orte che mi ha costretto verso Narni: a questo punto ho deciso di rientrare verso Roma con un tratto di Flaminia fino a riprendere l’A1 a Magliano Sabina.

Nonostante la grandissima calura cittadina tutta la mattinata e parte del primo pomeriggio, trovandomi ancora in collina o comunque sopra i 1000 m di altezza, l’aria era frizzante e gradevolissima e l’abbigliamento estivo appena inaugurato quest’anno, adeguato. Ma è bastato riscendere nel pomeriggio in Val Nerina per scontare la frescura: da Borgo Cerreto fino a Roma è stata una sofferenza, si viaggiava dentro un forno a ventilazione!

Segnalo solo la provinciale tra Arquata del Tronto, Montemonaco ed Amandola.
Il resto sono tutte strade note.