sabato 10 novembre 2018

Off road…


Ancora una volta la costante dell’essere solo. Vado senza sosta per ore, giusto il tempo di fermarmi qualche volta per scattare delle foto, ma al massimo per qualche minuto a godersi gli scorci. Partito verso le 8:30 da casa si può dire che la prima sosta seria, per mangiare, l’ho fatta Sora, ed erano già le 14:30!

Scampoli di sole in questa splendida giornata di novembre, freddina quanto basta ma non troppo, giusto quel che ci voleva per collaudare il casco nuovo ed i nuovi guanti invernali: su questi ultimi vada per un insomma, mi aspettavo di più ma visto quel che l’ho pagati mi accontento mentre sul casco (era ora! dopo più di 6 anni!) IMG_20181027_120403nulla da dire, silenzioso, leggero, la pratica visierina da sole davvero comoda così come la facilità per inserire gli occhiali da vista è apprezzabile. Se proprio devo dirla tutta la visiera, forse non è registrata bene? di quelle auto seal non è che aderisca proprio bene, al di sopra di una certa velocità si sentono degli spifferi all’altezza delle tempie e del naso. Però forse stasera a casa ho capito: devo provare dopo averla abbassata a premere ulteriormente verso il basso. Ma la cosa fondamentale è che finalmente mi godo la strada senza quel fastidioso rumore di vento e motore!

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Ieri sera non avevo grandi idee, avevo giusto buttato giù un paio di percorsi tra cui questa idea di passare ancora da Campaegli, e poi Campo di Pietra, sulle strade bianche, in cerca di silenzi, di natura, di spazi aperti, usando la moto con cautela quasi fosse una fuoristrada. E così è stato a godersi ancora le faggete ormai spoglie e le ombre lunghe degli alberi nei boschi.IMG_20180929_152233

Uscito al solito casello di Vicovaro ho percorso la Tiburtina fino ad Arsoli e da lì una bella provinciale curvosa e stretta fino a Cervara, panorami verso Roma coperta da una densa cappa di smog. Salgo piano verso Campaegli, la strada nel bosco che da questa parte sembra quasi alpino visto la presenza di una bella abetaia. Ero stato in gita ad ottobre con la macchina, per un gustoso picnic ed una bellissima passeggiata nei boschi. Percorrere la strada bianca fino a Livata in moto è tutta un’altra cosa, completamente solo! Bella la parte finale che attraversa una pineta verdissima e scura.
IMG_20181110_124059IMG_20181110_125437 (1)Arrivato alla rotonda ho fatto un paio di giri per pulire le gomme, niente di meglio che passare sull’erba bagnata, con cautela!

Diretto verso Campo dell’Osso liscio il bivio per Jenne e mi ritrovo a superare il piazzale assolato finché la strada non diventa di nuovo bianca: stando alla mappa dovrebbe arrivare al santuario sopra Vallepietra ma un tipo mi avvisa che superato il colle diventa un sentiero per pedoni, non certo per moto!


IMG_20181110_125632Torno indietro e prendo per Jenne, e poi ancora su per Vallepietra, sono in riserva da un po’, ma dovrei farcela tranquillamente fino alla Val Roveto, da queste parti trovare un benzinaio non è sempre cosa facile. Mi preoccupa un cartello: strada chiusa dal 1 novembre al 30 aprile! Ma non ricordo di aver visto sbarre di accesso quando sono venuto su con la macchina a settembre. Vado.

Arrivato al piazzale del santuario trovo qualcuno che mi conferma che la strada bianca, 8 km, fino a Camporotondo, è aperta, mi avvisa solo di fare attenzione nella parte bassa, dove ci sono le colonne che indicano il vecchio confine dello stato pontificio: potrebbe esserci dell’acqua mi dice, ma si passa.

IMG_20181110_124949La strada è a tratti sabbiosa, la moto ondeggia ma la tengo, poi pietrisco, sassi, traiettorie pennellate a cercare le parti più lisce, evitando i solchi dove passano le macchine. Anche qui non ho incontrato anima viva, solo un paio di macchine di cacciatori parcheggiate. E cavalli e mucche. Che spettacolo!
Arrivo alla parte bassa. La strada incanalata tra pareti di roccia è bellissima. C’è parecchio fango ma è abbastanza consistente, ho fatto giusto un paio di scivolate leggere di lato. La moto va che sembra un enduro, docile e sicura. C’è dell’acqua, ma è poca, si passa con facilità, al massimo ero pronto a spingerla a mano! In realtà mi preoccupavano più le pozzanghere gelate.

Arrivato a Camporotondo l’avantreno è leggerissimo, e per forza! Le gomme fanno veramente schifo per quanto sono sporche. Soliti passaggi sull’erba e dentro pozzanghere.
Fatto il pieno a Petrella Liri prendo la strada per Capistrello, non la percorrevo da anni, davvero bella.
A Capistrello giù verso Sora sulla vecchia SS 82, anche questa ritrovata dopo anni: macchine pochissime, fanno tutti la superstrada.

Dopo uno spuntino a Sora direi che per concludere degnamente la giornata la salita a Forca d’Acero è pressoché obbligatoria. Il sole caldo del primo pomeriggio è gradevole ma in quota l’aria è davvero frizzante soprattutto nei versanti in ombra. Il tempo di godermi un po’ i colori della Val Comino assolata e riscendo deviando per San Donato Val Comino e Alvito.

E poi il resto è storia: superstrada fino a Ferentino ed autostrada fino a Roma.

Segnalo:

Provinciale tra Livata e Jenne
SP 45a tra Jenne e Vallepietra
SP 23 tra Tagliacozzo e Capistrello
SS 82 tra Capistrello e Sora
SR 666 e 509 da Sora a Forca d’Acero
SR 509 di San Donato Val Comino

MAPPA