sabato 21 giugno 2014

Solstizio ovvero: “Ma a Viticuso come ci si arriva?”

Grandiosa giornata ieri. Ci voleva! Soprattutto in questo periodo costellato di eventi non particolarmente simpatici con cui devo confrontarmi. Sempre con l’ottima compagnia di Alberto ci siamo goduti un gran bel giro in una giornata con la temperatura adatta ad inaugurare l’abbigliamento estivo anche in moto e direi, a volte anche freddino soprattutto nei tratti in quota o quando a tratti il cielo si copriva.


Appuntamento alle 9:30 alla solita stazione di servizio sulla A24 e liberatici della noiosa e trafficata Tiburtina fino a Vicovaro si parte decisi ma non troppo vista la presenza (attesa su questo tratto) di ben due pattuglie della stradale in 10 km. Passeggiando fino a Carsoli dove sostiamo per un cappuccino affrontiamo decisi il valico dei Colli di Montebove: ormai ci abbiamo preso gusto e se di strada non manchiamo di scaldare le gomme su questa bella e decisamente poco frequentata strada (se non da motociclisti).
La discesa fino a Tagliacozzo offre come sempre lo spettacolo maestoso del Velino e del Sirente.

20140621_114807Tagliata la noiosissima tratta tra Tagliacozzo e Celano con un breve tratto di autostrada dall’uscita di Celano torniamo dopo tanto tempo ed in direzione nord sulla SS5 Tiburtina verso il valico di Forca Caruso: bellissima tratta, meritevole di un filmato. A Castelvecchio Subequo altra sosta tranquilla per un gustoso aperitivo: la nostra meta era Raiano attraverso le Gole di San Venanzio. Peccato che arrivati al bivio con l’Amiternina che risale a nord verso l’Aquila troviamo la strada sbarrata e dopo aver chiesto informazioni ad un locale appuriamo che è proprio impossibile passare: Alberto si è ricordato che oltre un anno fa, a maggio 2013, venendo da nord, trovammo la strada già chiusa: questa non sarà la prima interruzione per frana che troveremo oggi e la cosa assurda è che le strade vengono chiuse ma di cantieri di ripristino neanche l’ombra! Col senno di poi, magari osservando il cartello di fronte al quale è stata fatta questa foto avremmo anche potuto accorgercene visto che indica Raiano con tanto di cartello giallo da deviazione!

Tutto sommato la deviazione è stata una gradita sorpresa e mi ha fatto tornare su strade che non percorrevo da parecchio con un bel panorama finale sulla piana di Sulmona e lo sfondo del massiccio della Maiella. Diretti a Pacentro tanto per cambiare sbaglio la strada che arriva al paese ed imbocco una stradaccia perennemente sottoposta a lavori! Poco male, è ora di pranzo e ci fermiamo nella piazzetta della chiesa del paese gustando degli ottimi panini con ricotta e mortadella e prosciutto crudo! Due chiacchiere in simpatia, caffè e si parte, con calma vista la raccomandazione di Alberto: “Sto in piena digestione!”

 

 

imageLa salita da Pacentro verso la SS 487 (che arriva puntando a nord fino a Scafa attraverso il valico di San Leonardo) inizia subito con un’altra sorpresa: un bel cartello ci avvisa che dal km 45 al km 49 è chiusa…per frana! Stavolta ci avventuriamo lo stesso. La strada è gustosissima e la ricordavo bene per averla percorsa anni fa. Ogni 2 o 300 metri un tornante in uno zigzagare continuo che ti fa prendere rapidamente quota, percorsa lentamente e con calma mi sono divertito a pennellare i tornanti mantenendo la velocità costante. Arrivati allo sbarramento e constatato che con la moto si passava ci avventuriamo: ma quale frana? Percorriamo senza problemi il tratto fino allo sbarramento successivo e passiamo lo stesso senza problemi. Altro blocco stradale in atto chissà da quanto senza apparenti motivi!

Fa freddino sulla Maiella, a tratti freddo, complici anche i nuvoloni grigi e la strada che percorre tratti ombrosi in un bellissimo bosco di faggi. Raggiunta rapidamente Castel di Sangro attraverso la piana delle Cinque Miglia (quella dei –8 e noi in moto!) il nostro obiettivo era scendere ad Isernia attraverso la divertentissima vecchia SS 17 dal Valico di Rionero Sannitico prima e del Macerone dopo. Macché! Una frana, che risale ad oltre un anno fa, blocca il passaggio e ci costringe, ancora una volta, a tornare indietro verso la SS 158 e Venafro. Volendo dirigermi verso il valico di Cervaro tagliando dai paesi interni dell’alta valle del Volturno mi perdo dalle parti di Rocchetta al Volturno…alta! Dove la strada termina del tutto con tanto di cartello. Abbandoniamo il tentativo e scendiamo verso Venafro.

imageAltro obiettivo Viticuso ed il Valico di Cervaro. E qui inizia la comica. Non so per quale motivo avevo in testa Filignano, paesino dal quale ero passato in altri giri dalle parti delle Mainarde Molisane. Dopo aver consultato le mappe almeno due volte appare ovvio che il bivio per Viticuso è poco prima di Venafro. Fermo Alberto perché ha passato due strade che indicavano…Filignano! E lui ovviamente ribatte che stiamo cercando la strada per Viticuso! Fermi ad un incrocio riguardiamo la mappa, chiedo ad un locale che mi indica al volo la strada: la chiesa, la “s”, c’è tutto, il bivio…per Filignano! Alberto, ironico: “Ma gli hai chiesto per Viticuso?”. No, ovviamente, gli avevo chiesto indicazioni per…Filignano! Alberto prende decisamente l’iniziativa e finalmente, ultimo consulto alle mappe, imbocchiamo la strada giusta. Dopo pochi km scopriremo perché non era indicata la via per Viticuso da lì! Perché la strada si trasforma in una sorta di viottolo largo un paio di metri e sommariamente asfaltato…ma come ho detto proprio in quel frangente: “a noi ci fermano solo le bucature!”…Ne è valsa la pena perché il paesaggio è molto bello con la vista che a tratti si apre verso nord ed il Monte Morrone. La cosa interessante? Finché corre in provincia di Isernia è discretamente asfaltata ma appena passa in quella di Frosinone si stringe e diventa praticamente bianca!

P1090489 - CopiaFinalmente a Viticuso la strada per Cervaro è nota. Raggiungiamo rapidamente il valico omonimo. Peccato per la nuvolaglia che ci impedisce di godere appieno del bel panorama verso nord fino al Monte la Meta e sud fino al golfo di Gaeta! Il 6 gennaio del 2012 passai da lì al termine di un bel giro ed allora sì che si vedeva davvero il mare!

Rapida discesa fino a Cassino e con un breve tratto di autostrada usciamo a Pontecorvo. Accompagnerò Alberto fino a San Felice Circeo passando dalla bella strada che da Pontecorvo sale a Pico e poi giù verso Lenola e Monte San Biagio.

Noiosissima Pontina tutta col sole basso all’orizzonte e sono a casa al tramonto, le 21. Sfruttando appieno tutta la luce del solstizio d’estate.



Un vecchio video del 2012

 

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