sabato 9 febbraio 2019

Ammazza che freddo!


Convinto di trovare chissà quali tepori, almeno nelle ore centrali della giornata e stando a quanto previsto, ho invece trovato freddo ed umido per quasi tutta la giornata che, fortunatamente ha offerto anche ampi tratti soleggiati!
Dopo tutto siamo ancora ai primi di febbraio, che pretese. Fortunatamente conoscendomi m’ero ben coperto.

Ciò nonostante il giro è stato gradevolissimo, su strade molto note ma non percorse da parecchio tempo.
Da Colleferro ho raggiunto Segni e quindi Carpineto e da qui il bel tratto di strada che scende verso Maenza zigzagando sopra il fondo valle. Da Maenza si passeggia fino ad Amaseno il fiume omonimo e poi su a Lenola: la strada da Vallecorsa è sempre molto gradevole e quando piega decisa a nordest verso Lenola il panorama della valle Bernardo sottostante è sempre molto bello.
Altra passeggiata verso Pico, Aquino e Cassino e dopo essermi districato nel traffico del sabato mattina della cittadina su verso il valico di Cervaro: l’ultima volta, a scendere, l’avevo fatto
nel gennaio del 2012 ed allora il cielo al pomeriggio era talmente limpido che si vedeva il mare del golfo di Gaeta. La strada che sale è sempre molto bella anche se stretta, e praticamente priva di traffico. Che lo dico a fare? Una strada bianca mi ha attirato subito…giusto un paio di km, tanto per vedere che c’era oltra la collina!


















Dopo il valico si scende fino a Viticuso (
che ricordi!) e poi, credo fatta oggi per la prima volta da Acquafondata si torna per un breve tratto con una bella strada nel bosco che riscende verso Cassino ma al bivio per Cardito sono risalito verso il valico della Forcella fino ad incrociare la SS 627 della Vandra poco a est di San Biagio Saracinisco. Passai da qui l’anno scorso, ad agosto del 2018, ed anche allora come oggi, anche per rivedere la mia amica Nadia che puntualissima mi aspettava al solito bar dove ho anche approfittato per mangiare: a parte qualche foto non m’ero praticamente mai fermato, cosa che sistematicamente faccio quando sono da solo, ormai ahimé sempre! (Albertone I miss you…)
Da Casalvieri mi rimetto in marcia verso casa e ovviamente ripercorro il famoso tracciolino della Valle del Melfa verso Roccasecca, godendomi il paesaggio e soffermandomi spesso a guardare il torrente ricco di acqua fredda e cristallina di un bel verde smeraldo con riflessi turchesi!



Un pezzetto di Casilina e via di autostrada a casa. Una bella giornata.

Il casco continua a darmi problemi con gli spifferi ma oggi credo d’averne finalmente individuato la vera causa, ahimé non una bella scoperta. Stando anche alle prove fatte col negoziante ero convinto che il flusso anomalo provenisse dalla mascherina della presa d’aria anteriore. Così non è: nonostante avessi chiuso la griglia interna all’altezza del naso con del nastro oggi, particolarmente freddo, sentivo spifferi raffreddarmi gli zigomi, le sopracciglia, il naso! Nonostante il pile tirato fin su la mandibola! A un certo punto ho provato a mettere la mano a chiudermi la parte inferiore all’altezza del sottogola e la sensazione di maggior calore è stata subito palese. E quindi nonostante la mascherina estraibile che dovrebbe impedire il flusso d’aria dal basso questo casco sembra risucchiare aria proprio da sotto! E quindi mi sa che dovrò rassegnarmi a meno che non utilizzare un sottogola, mai fatto prima d’ora!
Ho comunque risolto in parte arrotolando a formare una ciambella uno dei due pile scaldacollo e infilandolo tra mento, mascella e casco!



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