sabato 18 ottobre 2008

Una due giorni in moto. 1200 km

Alcuni conoscenti già frequentati in passato e che erano presenti anche al raduno di Vicenza dello scorso maggio hanno avuto un’idea brillante. Con la scusa di un pranzo ritrovarci tutti a Todi per sabato 18: l’invito vale per tutti ma ovviamente coloro i quali risiedono nelle regioni centrali sono avvantaggiati.
E così un conoscente di Rimini ed il suo amico si offrono per ospitare chi volesse partire con loro. Quale migliore occasione? Accetto volentieri l’invito e così per il venerdì, nonostante il 17 (…) mi prendo un giorno di ferie.
Dovrei cambiare le gomme ma ancora possono andare anche se al primo accenno di pioggia od umido sulle strade me ne accorgerò! Sembra di camminare sulle uova!
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VENERDI
Il venerdì parto di buon’ora con un mini bagaglio sulla sella ed ho già trovato il modo per trasformare il percorso che c’è tra Roma e Rimini in qualcosa di molto interessante anche su consiglio dell’amico di Rimini che conosce bene tutte le strade che potrebbero portarmi fino a lui.
Raggiungo Terni di A1 ed E45 e comincio ad avventurarmi per la SS 209 Valnerina. Il tempo non è splendido ma non pioverà, non oggi, a parte forse qualche goccia che mi farà subito assaggiare la sensazione di camminare sulle uova a causa dello stato dei miei copertoni. A Visso proseguo ancora  a nord sulla SS 209 fino ad incrociare la SS 77 del valico di Colfiorito. Quale occasione migliore per allungare che tornare ad ovest proprio quando era da lì che si veniva? Ho fatto questa strada con Alberto e Barnaba il mese scorso e devo dire è molto più bella al contrario. A Foligno riprendo la Flaminia perché il mio vero obiettivo è cogliere l’occasione per fare quei passi che tante volte ho sentito nominare da chi vive lì vicino.
E così seguo la riposante Flaminia fino oltre Scheggia dove inizia a diventare divertente: finisce la Superstrada ad Osteria del Gatto e allora su e giù per il Valico di Scheggia. Dopo Cantiano punto a nord-ovest sotto il Monte Petrano: farò una strada che per una ventina di km segue quasi perfettamente la curva di livello di quota 800 costeggiando tutta la Serra di Burano tra Marche ed Umbria, una stradina talmente provinciale che negli ultimi km non è neanche asfaltata. Raggiungo la SS 73 ed ancora una volta ripunto ad ovest verso l’Umbria attraverso il valico di Bocca Serriola.
In questa stagione i colori sono spettacolari: i toni caldi degli alberi, i gialli, i marroni, i rossi che si confondono con le rocce calcaree dell'Appennino o con i calanchi scavati nelle argille. Non si sa davvero dove guardare.
A Città di Castello riprendo la riposante E45, superstrada fino a Pieve Santo Stefano dove inizio ad affrontare i passi che zigzagano est-ovest tra le province di Arezzo e quella di Forlì: Spino, passo delle Verna, su a Badia Prataglia, valico dei Mandrioli bellissimo con una discesa rapida verso Bagno di Romagna. Il sole è uscito da un bel po’ e le strade sono asciutte. Divertimento assicurato.
Non vorrei arrivare tardi ed a Bagno di Romagna risalgo verso la E45 per Cesena e da lì a Rimini dove mi aspettano per cena.

SABATO
Come da programma si parte di buon ora insieme ai due amici romagnoli. Uno dei due tra l’altro ha una Bandit 650 e pure nera come la mia anche se il modello non semi carenato. Il tempo purtroppo non è dei migliori e infatti ancor prima di arrivare a San Marino inizia a piovere anche forte. Loro hanno le tute e ci fermiamo per far loro indossare le protezioni antipioggia perché come noto quando piove forte è l’unica con la pelle delle tute che dopo un po’ fa passare l’acqua. Io non ne avrò bisogno tra pantalone in cordura molto impermeabile e giubbetto di pelle collaudato.
Dopo aver fatto il pieno a San Marino riparto dal benzinaio convinto d’esser sull’asciutto e con quelle gomme e sento il motore andare come se avessi la frizione bruciata…è il posteriore che pattina alla grande! In un’altra occasione non ho notato in tempo che gli amici hanno svoltato a destra bruscamente e dopo aver tentato di rallentare, con pattinata, ho tirato dritto facendo manovra nel vialetto di una villa! :-)
Piove e c’è anche nebbia! Migliorerà solo sul versante umbro dell’Appennino.
Sempre sotto una forte pioggia seguo gli amici e sulla salita di Bocca Trabaria un deficiente con un VW Maggiolone mi si attacca alle chiappe nel tentativo di passarmi…roba da matti. Per fortuna ho davanti a me degli ottimi apripista e basta seguire le loro traiettorie anche se lo stato delle mie gomme è tale che non riesco a chiudere nessuna curva bene perché l’avantreno tende a scivolare verso l’esterno. Ma devo andar piano!
Dopo il valico per fortuna passa la nebbia e spiove e le strade sul versante umbro sono asciutte. La discesa a Città di Castello è veloce e divertente.
Raccogliamo per strada altre persone e tutti insieme si va all’appuntamento di Todi. Da Todi un pattuglione di moto si gode la bella SS 448 del Lago di Corbara, una vera palestra ed una delle mie prime strade impegnative da che mi sono rifatto la moto e dove appresi i rudimenti del saper andare (bene) in moto da dei veri maestri.
A Todi si mangia e dopo pranzo si uniscono a noi anche Alberto e Barnaba.
Al termine si torna a Roma ma a quanto pare io non ne ho abbastanza e fidando sui soliti Alberto e Barnaba ci avviamo con calma verso Roma: la bella strada che da Baschi sale a Guardea ed Amelia, la Flaminia fino a Narni e da qui a Terni. E’ praticamente buio ormai, il tempo di una bevanda e si va: SS 79 e Salaria al buio. Tutto fa esperienza!
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