sabato 19 maggio 2018

Mah! Due laghi, due valli, due passi…

E già, proprio mah!…non so nemmeno se definirlo un giro, una passeggiata, un piacere o una rottura.
Decisamente non sono in forma, parlo della testa ovviamente e poi non so, ci sono momenti in cui il rumore sordo della moto, che non è affatto rumorosa, mi dà davvero fastidio, rimbombando nel casco che, va detto, è vecchiotto e non è mai stato silenzioso! Solo che di soldi da spendere per un nuovo casco proprio non ce n’è…
Uscito tutto sommato di buon ora, nonostante la pigrizia e la mancanza d’abbrivio, in breve tempo ero a Vicovaro. Le velleità erano di farsi chissà quale giro approfittando della giornata soleggiata dopo tanta pioggia, e nonostante le previsioni di temporali per il pomeriggio.

Con la solita bella Licinese l’idea era quella di raggiungere la Salaria e poi da Antrodoco a L’Aquila, e invece dopo un cappuccino al solito bar di Orvinio terminata la discesa poco prima di Poggio Moiano ho deviato sulla stradella che porta al lago del Turano. Non ci andavo dal 2011, un pezzo e quella volta non mi piacque affatto.

Una volta svalicato la vista è davvero bella e forse solo questo ha meritato la passeggiata, e la foto: tant’è che mi sono fermato al sole a godermi la vista per un quarto d’ora buono, indeciso sul da farsi.

Ripresa la strada giunti alla diga ho preso per Rieti, seguendo la provinciale che costeggia il fiume Turano fino a Rieti, tutto sommato una strada gradevole su un fondovalle verdissimo e fresco. Non ricordo di averla mai fatta.
A Rieti stavo per riprendere la Salaria verso Antrodoco come programmato e invece ho puntato verso il lago del Salto e la sua diga a nord: anche qui, esattamente il 19 maggio 2007, arrivammo al lago con lo stesso itinerario!
Dopo una breve sosta e la scoperta che la navigazione a motore è consentita –c’era un tipo che faceva sci nautico- costeggio la sponda occidentale del lago fino quasi a Fiumata ed i ricordi di almeno un decennio fa tornano ripercorrendo il tormentatissimo lungolago che segue la curva di livello al metro, non riesco a fare più di cinquanta metri senza trovare una curva su una stradella larga non più di 4 metri!
Una strada sconosciuta e scassata assai mi regala però dei boschi inattesi e due incontri zoologici non male: un biscione da oltre un metro che voleva suicidarsi sotto le mie ruote ed un rapace decisamente grande s’è alzato in volo da un mucchio di tronchi tagliandomi la strada: era infastidito, devo avergli interrotto uno spuntino!  Certo che a un’ora di autostrada da Roma ci sono posti davvero selvatici!
La strada mi porta su e giù fino a ritrovarmi a Carsoli, dov’ero diretto, con una mezza idea di salire ai Colli di Montebove.

Macchè. La voglia era passata del tutto, la noia aumentata e così, autostrada e a casa. Alle 14 ero già lì…praticamente una cosa così sarà successa un paio d’altre volte soltanto.

E no, non sto in forma per niente!

Mah!

2018-05-19 10.45.17


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MAPPA

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