sabato 29 luglio 2017

Di Sibillini ma non solo…

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Dopo due mesi dall’ultima uscita si organizza al volo, tanto per cambiare, un’uscita.
Era un po’ che cartina alla mano mi sarebbe piaciuto lasciare la SS 80 all’altezza di Nerito e risalire verso l’altopiano che si pone tra questa e la Salaria all’altezza di Ascoli Piceno.
Avevo visto che si trattava di stradelle provinciali ma tutto sommato è valsa la pena arrampicarsi fin sopra Crognaleto (erano di Crognaleto i vigili urbani imboscati!) per godere di una vista da nord del massiccio del Gran Sasso. Maestosi a due passi da noi i due corni, la tipica morfologia di un accumulo glaciale ormai scomparso e ridotto forse ad un nevaio e le cime del massiccio verso sud. E dall’altro lato l’Adriatico verso Teramo, ben visibile nonostante la calura.
E grazie ad un cartello scopriamo che questo gruppo montuoso vanta ben tre cime oltre i 2400 metri di altezza!

Avremmo dovuto proseguire su provinciali verso nord per incrociare la Salaria ad ovest di Ascoli Piceno ma un po’ Google Maps che non aiuta granché a fornire visioni d’insieme un po’ il caldo decidiamo di ridiscendere verso Teramo e da lì la corsa sulla sempre bella SS 81 fino ad Ascoli.

Senza indugiare un pezzetto di Salaria ci porta al bivio per Roccafluvione, Comunanza ed Amandola che raggiungiamo rapidamente, una bella strada nel verde. Memori della sosta di due anni fa ci fermiamo a mangiare alla solita rosticceria-tavola calda “Mari e Monti”: gustosissime penne al pesto di zucchine con pinoli e pomodorini.

Dopo Amandola la strada verso nord si accompagna continuamente ad un bellissimo panorama del Monte Vettore ma soprattutto del Monte Porche e del Monte Sibilla, maestosi ed intagliati dalle gole dell’Infernaccio.

Anziché salire verso Sassotetto e Bolognola proseguiamo ed a Pieca prendiamo una bellissima provinciale che si arrampica rapida costeggiando il fiume Fiastrone, immissario ed emissario del bellissimo lago di Fiastra. Ci fermiamo qualche minuto a godere il meraviglioso colore turchese delle acque limpide con una certa invidia per i bagnanti presenti.

Dal lago raggiungiamo Muccia e da qui, attraverso il bellissimo altopiano di Colfiorito ed il valico omonimo lungo la vecchia statale di Serravalle del Chienti arriviamo a Foligno.

Il resto è Flaminia, con l’unico tratto gustoso tra Spoleto e Terni ma tutto sommato è stato solo asfalto rovente fino a casa.
 
Nota statistica. Quest’anno dopo aver saltato gennaio anche giugno è passato senza uscite. Devo ammettere che c’è una certa inerzia nel farmi venir voglia di uscire però una volta rientrato, anche col caldo di oggi, ti rendi conto che ne vale sempre la pena.

Segnalo:

SS 80 – come sempre, tutta bellissima con la salita al valico delle Capannelle divertente e tecnico.
SS 81 – ne ho parlato più volte. Tutta bellissima. Da Chieti ad Ascoli e viceversa.
SS 77 – da evitare assolutamente la nuova variante.

CORTINO

MAPPA

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