sabato 15 marzo 2008

Per la Maiella!

Anche se potrebbe passare per un’imprecazione abruzzese questa è proprio la direzione intrapresa oggi. Non ci sono mai stato e la immagino ricca di percorsi interessanti soprattutto dal punto di vista paesaggistico. Sempre per il puro piacere dell’andare in moto fine a sé stesso.

E così con Barnana via A24/25 raggiungiamo rapidamente Pescina da dove iniziamo il nostro avvicinamento al massiccio secondo in dimensioni ed altezza tra i gruppi montuosi dell’Appennino.

La strada che preferiamo per avvicinarci alla valle del Pescara è quella che una volta, prima dell’autostrada, rappresentava l’unico passaggio tra il Fucino ed il settore orientale dell’Abruzzo, ovvero il valico di Forca Caruso sulla SS 5 Tiburtina. Certo che per un romano come me pensare alla “Tiburtina” evoca immagini di traffico e confusione: mai si immaginerebbe come questo tratto della statale che da Roma porta fino a Pescare, tra il km 110 ed il 150 più o meno, possa avere dei passaggi e dei paesaggi così belli, soprattutto percorrendoli in moto.

Ci siamo già stati un’altra volta da queste parti, ecco perché scegliamo di iniziare da questa parte il giro.

Raggiunta Popoli attraverso le gole di San Venanzio proseguiamo sulla Tiburtina ed all’altezza di Scafa iniziamo a salire. Forse ci siamo un po’ persi per queste strade e con scarse indicazioni stradali ma tutto sommato in moto è anche piacevole “perdersi”.

La salita verso Caramanico Terme è molto bella anche se la strada non è un granché per come è mantenuta ma sembra migliorare salendo e quando si affaccia sull’altopiano di Passo San Leonardo è in ottime condizioni: ci fermiamo per qualche foto e per ammirare il paesaggio, c’è ancora qualche chiazza di neve sparsa. La giornata è ideale, con la temperatura ideale per andare in moto intorno ai 20 gradi!

Iniziamo a scendere verso l’abitato di Pacentro, dove ci fermiamo a mangiare. Ripresa la strada verso sud ci ritroviamo ancora una volta nelle faggete che ricoprono tutto il versante occidentale fino ad una certa quota e così saliamo verso la zona che in inverno ha degli impianti di risalita per gli sciatori: Campo di Giove.

Decidiamo di rientrare, si fa per dire, passando per il Parco Nazionale d’Abruzzo, da Barrea e Pescasseroli e quindi ancora a sud verso Pescocostanzo da dove lungo la SS 83 potremo attraversare il parco prima da est ad ovest e poi verso nord, verso la Val Giovenco attraverso il passo del Diavolo.

Quando si va o si viene da Pescasseroli è sempre un dubbio quale dei due passi fare, se quello appena citato o quello del valico di Bisegna. Il primo è su una statale ampia e ben tenuta ed offre dei passaggi interessanti ma il secondo, su una strada minore passa più in alto con paesaggi più belli sulle vallate a nord ed a sud e tutto sommato, soprattutto se percorso da nord a sud è divertente.

Arrivati ad Ortucchio non ne abbiamo ancora abbastanza e c’è parecchia luce e così decidiamo di attraversare il Fucino da una provinciale che passa a sud, da Luco dei Marsi. Niente di che comunque e fitta di centri abitati grandi e piccoli.

DSC04853Arrivati a Tagliacozzo si decide di concludere in bellezza facendo la vecchia Tiburtina che passa per i Colli di Montebove. La preferisco di gran lunga in questa direzione e soprattutto a quest’ora tarda del pomeriggio non è (mal) frequentata dai solito motociclisti della domenica che la scambiano per un circuito correndo come avvelenati e magari con tanto di ragazza appollaiata in precario equilibrio sulle code delle moto!

A Carsoli via di autostrada a Roma.

 

 

 

 

20080315

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