Introduzione

Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi – un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata (Robert M. Pirsig)


Perché è così bello andare in moto? Forse perché sei sempre in bilico fra la consapevolezza del controllo della situazione e quella dell’instabilità, pericolosa e affascinante insieme, del precario equilibrio del mezzo. Nelle forme estreme
si passa dal delirio di onnipotenza alla paura: un’alternanza che assomiglia a una vita diversa e romantica, che però ci spaventa vivere. 
La condensiamo così, cercando le curve o facendoci ipnotizzare dallo scorrere della strada sotto le ruote. 

Una sensazione che solo una motocicletta può dare.

Ecco perché in queste pagine ho voluto inserire delle brevi ma ricche cronistorie delle mie passeggiate motociclistiche girovagando per l'Appennino Centrale. Al 99 percento fatte in un sol giorno, con minimi di 300 km e massimi di 800. A volte con la solita compagnia, rarissime uscite di gruppo, due o tre raduni persi nel tempo e per il tempo di imparare a non amare le ammucchiate e tante moto. Ma il più delle volte solo con me stesso e la mia fida Suzuki Bandit 650 GSF. Ed a corredo tantissime fotografie che arricchiscono le mie gitarelle fuori porta. Su strade statali o provinciali ampie e ben tenute ma anche su strade secondarie, spesso disastrate soprattutto al termine della stagione invernale; in qualsiasi mese dell'anno con una media di un'uscita al mese purché le previsioni meteo non siano negative e se poi la pioggia mi prende per strada inattesa anche questo fa parte del gioco. Per il solo gusto di andare in moto...

E sì, perché è andare in moto che non ci si fa annoiare neanche quando la strada che si sta percorrendo è stata percorsa tante altre volte. Andare in moto con tutte le stagioni, purché non piova fin dall'inizio e se a volte e capitato di prendere un po' d'acqua ci si copre, si rallenta e si va lo stesso.



E anche se come dice un mio amico su 10 curve ti diverti solo in 3 va bene lo stesso, ne vale la pena.





settembre 2013
COLPO DI FULMINE!


Suzuki GSR 600 Yoshimura (07/2008)

gennaio 2013 - settembre 2013
amore breve ma sofferto


Kawasaki Z750 ZR750J1 (mod. 11/2006)

marzo 2005 - gennaio 2013
quasi 70.000 km insieme


Le Rouge et le Noir (Stendhal)
SUZUKI GSF 650 Bandit S 03/2005
scarico Leovince, Filtro BMG, Kit Dynojet, rapporti accorciati, pedane arretrate, tubi treccia, puntale,
frecce Rizoma Aero, manubrio in ergal Proget piega bassa
una storia su due ruote...
Kawasaki Mach IV 350
1976-1978
Honda CB 500 Four
1978-1981
Gilera Arcore 150 5V
1981-1983
Guzzi 850 Le Mans III
1984-1988

Nessun commento: